Porto Venere Sviluppo Srl

Parte prima. La nascita della società

    La Porto Venere Sviluppo e Valorizzazione Immobiliare Spa è stata istituita con delibera 35 del Consiglio Comunale del 18 luglio 2006, sindaco Salvatore Calcagnini. All’opposizione, oltre a un rappresentante della destra, Di Pelino, c’erano per il gruppo consiliare Uniti (i cui partiti di riferimento erano DS e Popolari): Michelini (divenuta con l’attuale amministrazione Segretario generale del Comune di Porto Venere), Pistone (attuale ViceSindaco e Referente Istituzionale del Parco Naturale Regionale di Porto Venere), Nardini (Sindaco attuale) e Bertirotti (attualmente consigliere di maggioranza). In quella seduta l’opposizione aveva votato contro la costituzione della Spa elencando motivazioni di tipo sia politico che tecnico.
    La Società è stata costituita con un capitale sociale di 120.000 euro totalmente sottoscritto dall’unico socio, il Comune di Porto Venere, e, sempre in quel Consiglio Comunale, è stato  nominato alla carica di Amministratore Unico l’arch. Massimiliano Martina, fino a quel momento responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune. La Deliberazione individuava quattro progetti idonei alla costruzione di un piano economico e finanziario sostenibile per i primi quattro/cinque anni di vita della società.
    Tre progetti riguardavano interventi già inseriti nel Piano triennale delle Opere Pubbliche:
-  la costruzione di parcheggi al Fezzano,
-  il Centro di Educazione Ambientale di Porto Venere  
-  il completamento dei parcheggi e area verde in località Cavo a Porto Venere.
    Un quarto intervento era già presente nell’elenco dei Progetti Prioritari del Parco Naturale:
-  i lavori di ristrutturazione del Centro di Educazione Ambientale dell’isola Palmaria.
    E’ molto interessante leggere anche l’elenco di una serie di interventi su beni immobili comunali che, diceva la Delibera, “potrebbe essere presa in considerazione negli anni successivi” (beni e interventi che ritroveremo alla fine di questo post e in altri futuri):   
-  Riqualificazione a fini turistico-escursionistici della cava Bissona Castellana
-  Gestione dei finanziamenti dell’Autorità Portuale della Spezia per la progettazione dei fronti a  mare delle Grazie e del Fezzano
-  Progettazione e gestione degli interventi di riqualificazione urbanistica dell’area della Valletta degli Orbi alle Grazie
-     Interventi di Edilizia Residenziale Pubblica
-     Riqualificazione area Bertolucci Fezzano (impianti sportivi, nautica, ecc.)
-     Riqualificazione a fini culturali del castelletto di San Pietro (ex Caserma Carabinieri)
-     Riqualificazione a fini turistico escursionistici degli edifici di proprietà comunale nell’area Tagià a Porto Venere
-     Realizzazione di parchi boe per l’ormeggio di imbarcazioni in transito nelle aree antistanti via Olivo (previsione del PUD) e l’isola Palmaria.
    Alla costituzione della Spa erano state rivolte molte critiche e osservazioni da parte di cittadini, in particolare dal gruppo de I Cantieri dell’Urbanistica Partecipata, del quale facevano parte anche attuali amministratori: Lorenzo Masi e Paola Roberta Faggioni, oggi assessori, e Floriana Botta consigliere di maggioranza. In sintesi queste osservazioni, come si legge in una lettera dei Cantieri al Sindaco e al Consiglio Comunale dell’ottobre 2006, definivano la Spa uno strumento che avrebbe sottratto alla popolazione la proprietà del patrimonio pubblico trasferendola ad una società che avrebbe agito con logiche aziendali. La natura giuridica della Spa, pur essendo l’unico socio il Comune di Porto Venere, non garantiva la non immissione del patrimonio pubblico sul libero mercato e non metteva al riparo la Società da azioni speculative. Si metteva in evidenza anche che la popolazione non era consapevole delle modifiche intervenute sulle sue proprietà comunali, il che testimoniava di come l’operazione fosse avvenuta senza la necessaria trasparenza.  
    Altre obiezioni riguardavano l’opportunità della creazione di una Spa in un Comune  piccolo come il nostro (meno di 4000 abitanti) che, si diceva, non aveva nessun bisogno di società che gestissero i suoi beni; era opinione sia dei cittadini riuniti nei Cantieri che di altri che queste società servissero solo a creare poltrone, a pagare stipendi e a tessere una rete di affari che raramente hanno qualcosa a che vedere con il bene comune, bene che dovrebbe essere invece l’obiettivo primario di ogni amministrazione, e, soprattutto, contribuissero ad allontanare sempre di più i cittadini dalla gestione della cosa pubblica.
    Come dicevamo la Spa è stata costituita e nel dicembre 2006 le è stato conferito nel capitale sociale un terreno di circa 14.000 mq al Fezzano, contabilizzato in 175.000 euro, sul quale costruire un “parcheggio di interscambio” con box e parcheggi a rotazione. Questo terreno era stato acquistato dall’aeronautica Militare per 307 milioni di lire nel 2000 con l’intenzione di costruirvi un parcheggio per il paese, prevedendo anche la realizzazione di numero molto ridotto di box la cui vendita avrebbe dovuto coprire le spese di acquisto del terreno e di costruzione del parcheggio. Contestualmente al conferimento del terreno alla Spa, è stato presentato un primo progetto in Consiglio Comunale, quasi subito sostituito da un altro, di dimensioni molto più estese, che  prevedeva 80 box + 23 stalli (cioè posti auto coperti ma aperti), più un numero di parcheggi a rotazione.

    Nell’agosto 2007 è caduta l’amministrazione Calcagnini e il Comune è stato retto, fino alle elezioni dell’aprile 2008, da un Commissario Prefettizio. A metà ottobre 2007 inizia tra i cittadini una raccolta firme a supporto di una lettera in cui si ribadiva l’opposizione ad una società che avrebbe gestito il bene comune con logiche aziendali, quindi estranee all’interesse collettivo. Nella stessa lettera  si facevano osservazioni anche sul progetto del parcheggio che, rispetto a quanto approvato con atto del Consiglio Comunale, presentava nell’ultima elaborazione variazioni tali da configurarsi non come un’evoluzione del progetto preliminare ma come una nuova progettazione. Tra le 279 firme raccolte figuravano anche quelle di attuali amministratori: Nardini, Pistone, Bertirotti, Masi,  Botta.
    Nel periodo del commissariamento del Comune la vicenda Spa è andata avanti, il 30 novembre 2007 è stato nominato un nuovo Amministratore Unico nella persona del rag. Conforti, mentre l’Architetto Martina è rimasto come dipendente della Società (pur conservando anche l’impiego part time presso l’Ufficio Tecnico). Sono stati perfezionati i contratti e versate le caparre (per 31 box e 4 stalli) da parte dei potenziali acquirenti. E’ in questo periodo che dai contratti è sparita quella clausola (articolo 9 del bando per l’assentimento) che avrebbe permesso alla società di non procedere all’assegnazione di box o posti auto e di revocare il bando nel caso in cui il numero delle offerte  confermasse un realizzo complessivo inferiore all’importo indicato nel piano economico.
    Nella primavera 2008 inizia la campagna elettorale e vengono presentati i programmi. In quello del PD al paragrafo 9 “Efficienza e trasparenza” è scritto: “Revisione dell’operato della Porto Venere Sviluppo e valorizzazione immobiliare Spa attualmente causa di sprechi economici ed esclusa dal controllo dei cittadini, mediante iniziative immediate volte ad una trasformazione in società di scopo per gli interventi in corso di attuazione, in prospettiva poi della liquidazione”.
    Nell’incontro “Candidati a confronto” organizzato da I Cantieri dell’Urbanistica Partecipata nella sala degli Olivetani alle Grazie, Nardini aveva definito la Spa “un mostro, un mostro amministrativo e un mostro economico. … E’ un mostro amministrativo perché è onnipotente, può fare tutto, dal marketing territoriale alle opere previste nel triennale …. Tutte cose che vengono fatte fuori dal controllo del Consiglio Comunale…. Il progetto dei parcheggi di Fezzano, parliamo di un’opera di tre piani con una torre che sembra il cisternone della Snam, non è passata dal Consiglio Comunale, è stata decisa dal Consiglio di amministrazione della Spa… Questo è antidemocratico, alla faccia della partecipazione… Amministratore unico è il Sindaco, due persone al comando che decidono opere di questa portata, è una mostruosità amministrativa…Questa è una immobiliare che porterà alla rapallizzazione del territorio”.

Parte seconda. La trasformazione da Spa in Srl e la legislazione attuale sulle società partecipate

    A giugno 2008, amministrazione Nardini in carica, l’Amministratore Unico della Società, rag. Alberto Conforti, ha ritirato una licenza di costruire relativa al parcheggio del Fezzano. Agli abitanti, che avevano nuovamente manifestato la loro contrarietà al progetto, è stato assicurato dal Sindaco che l’amministrazione aveva fermato la costruzione e tutto si stava sistemando. Nel frattempo cominciavano a circolare voci di trasformazione da Spa a Srl e un gruppo di cittadini richiedeva nell’ottobre 2008 un incontro pubblico al Sindaco con una lettera in cui si ribadiva la contrarietà alla Spa ed anche la contrarietà alla costituzione di una  Srl che sarebbe stata solo un artifizio contabile ma non avrebbe cambiato la sostanza delle cose.
    Perché le voci di trasformazione in Srl di cui dicevamo sopra? Perché con delibera n. 58 del 25 settembre 2008 la Giunta Comunale aveva costituito un gruppo di lavoro tra Comune di Porto Venere e Spa, detto anche Commissione Tecnica Paritetica, composta dal Segretario Comunale, dott.ssa Michelini, il Presidente del Collegio Sindacale della Spa, prof. Rossi, l’Amministratore Unico della Spa., rag. Conforti e il Revisore dei conti del Comune, dott. Madrignani. Questa Commissione, di cui due componenti, Michelini e Madrignani,  erano emanazione dell’unico azionista, il Comune, e due, Conforti e Rossi, espressione della Società, aveva l’incarico di elaborare “una sintetica relazione dalla quale si evincano:
- il quadro complessivo economico finanziario della società anche con riferimento alla situazione economica degli anni precedenti;
- lo stato di progettazione degli interventi programmati;
- le possibilità di eventuale modifica delle progettazioni già realizzate con evidenza delle conseguenze giuridiche-economiche che ne potrebbero derivare;
- le prospettive eventuali di modifica dello statuto societario, anche con riferimento alle condizioni economiche della società stessa.”
    Nel C.C. del 24 gennaio 2009 viene presentata la relazione stilata dalla Commissione Tecnica Paritetica nella quale si sottolineano le perdite, la scarsa vendita dei box al Fezzano e si fanno quindi più ipotesi.
    Nella prima ipotesi, cioè rinunciare al progetto, si  paventa un danno erariale dovuto alla restituzione agli acquirenti del doppio delle caparre versate (vedi nella prima parte cancellazione dell’art.9)
    Seconda ipotesi rivedere al risparmio il progetto prevedendo anche la cessione dei box anziché l’affitto a 90 anni.
    Terzo scenario: trasformare la Spa in Srl; in questo caso non ci sarebbe la necessità di provvedere alla ricapitalizzazione immediata e si avrebbe anche una riduzione dei costi non essendo più obbligatorio il collegio sindacale.
   Il C.C. approvava la trasformazione in Srl, nasce così la Porto Venere Sviluppo Srl, la cui forma giuridica è diventata: Società a Responsabilità Limitata con Unico Socio. L’Amministratore Unico è stato sostituito da una triade composta da un Presidente e da due consiglieri, nell’ordine Giorgio Basso, Ettore Bello e Ilaria Baracco. Il capitale sociale viene drasticamente abbattuto da 120.000 a 20.000 euro. La nuova società si dota anche di un nuovo Statuto quasi copia conforme di quello della Spa,  quasi tutti gli articoli infatti sono rimasti identici. In breve, è stato preso lo statuto della Spa, cambiato il nome alla Società che ha mantenuto il medesimo codice fiscale e numero REA, adattati alcuni articoli ed è stata riproposta una Società che il Sindaco Nardini, in campagna elettorale, aveva definito “un mostro economico e amministrativo”.
    L’incontro pubblico richiesto dai cittadini nell’ottobre 2008 avverrà poi il 6 febbraio 2009, a decisione già presa, convocato dagli stessi cittadini che avevano fino ad allora atteso invano che fosse l’Amministrazione a chiamarli ad un incontro chiarificatore. Erano stati invitati il Sindaco e tutta l’Amministrazione e nel corso di questo incontro, a chi chiedeva il rispetto delle promesse elettorali, il Sindaco rispondeva dichiarando l’impossibilità di chiudere la società perché questo avrebbe provocato un danno erariale. A seguito della cancellazione dell’art. 9, clausola di salvaguardia, il Comune infatti avrebbe dovuto restituire agli acquirenti non solo le caparre versate ma pagare anche una penale pari alla caparra stessa, con una perdita per il Comune valutabile in quel momento in circa 250.000 euro. I lavori per il parcheggio al Fezzano sono iniziati nella primavera 2011.
    Fin dalla sua nascita la Società si è occupata della ristrutturazione del Centro di Educazione Ambientale di Porto Venere e del CEA sull’isola Palmaria. A Porto Venere la Società ha portato a compimento i lavori di ristrutturazione dell’ex edificio scolastico e sottoscritto una convenzione con il Comune per l’affidamento della gestione per 30 anni. Il centro è stato inaugurato nel novembre 2006, è classificato come struttura extra-alberghiera tipo ostello della gioventù ed è operativo dalla primavera 2007. I proventi di questa struttura saranno esaminati nella terza parte.
    Il CEA sull’isola Palmaria è ospitato in una struttura denominata “Batteria Sperimentale” che è stata affidata alla Società nel mese di aprile 2007. Il progetto di riqualificazione di questa struttura ex militare prevedeva opere di ristrutturazione ed adeguamento dei locali esistenti, il rifacimento del piazzale esterno e l’installazione sulla copertura dell’edificio di un impianto fotovoltaico. I lavori sono stati oggetto di due distinti finanziamenti della Regione Liguria mentre la Società  ha cofinanziato con circa 200.000 euro il completamento dei lavori.
   In questi anni la Società ha continuato ad operare nella quasi totale assenza di trasparenza e di comunicazione con i cittadini. Per esempio, a tutt’oggi non si sa neppure con esattezza quanti box o posti auto siano stati venduti al Fezzano.
    Nell’estate/autunno 2012, delibera del Consiglio Comunale n. 26 del 4 agosto 2012 e delibere  del1a Giunta Comunale n. 142 e 143 del 24 agosto 2012, alla Porto Venere Sviluppo Srl sono stati affidati servizi culturali e turistici quali la progettazione e l’organizzazione di attività culturali, l’organizzazione di servizi di supporto al turismo, l’organizzazione del marketing turistico e territoriale e l’organizzazione dei servizi del Parco Naturale Regionale compresa la manutenzione del territorio e del verde. Tra i servizi affidati alla società compare la gestione e valorizzazione delle strutture del demanio storico culturale passate di proprietà dallo Stato al Comune.
    Tra i servizi turistici affidati alla Società compaiono collaborazioni con il Parco nazionale delle Cinque terre, con gli altri Comuni del Golfo, della Val di Vara e della Val di Magra, e con le Ferrovie dello Stato. “In particolare dovrà essere curata la promozione delle strutture gestite direttamente dalla Porto Venere Sviluppo Srl”. Per il migliore svolgimento di queste attività il Comune potrà prevedere l’affidamento alla società di aree destinate alla sosta a pagamento.
    Una apposita convenzione, approvata con Delibera di Giunta n. 164 del 5 ottobre 2012, aggiorna quella del 2006 “adeguandola al nuovo indirizzo operativo della società rivolto alla gestione dei servizi e non più all’investimento immobiliare”. “Il Comune, al fine di dotarsi degli strumenti più adeguati a garantire al meglio un adeguato ed equilibrato sviluppo del proprio territorio – Patrimonio Mondiale dell’Umanità e Parco Naturale Regionale – intende utilizzare la Società Porto Venere Sviluppo s.r.l. per progettare un sistema di governance dei servizi pubblici legati all’ambiente, alla cultura e al turismo”.
    Successivamente, il 29 ottobre 2012, la delibera di Giunta n. 173 revoca le due precedenti, la 142 e la 143, ritenendo di dover “approfondire meglio i contenuti dell’incarico e le modalità del suo svolgimento, anche a seguito della definizione della nuova convenzione” di cui dicevamo sopra.
    In questa delibera si fa esplicito riferimento alle “condizioni per le quali si dovrà procedere all’uscita del Comune dal capitale sociale della Porto Venere Sviluppo entro il 2013” ma si ritiene opportuno “utilizzare tale periodo per avviare ed ideare un modello di gestione e di governance dei servizi pubblici locali che possa poi permanere al di là delle scelte che potranno essere fatte alla scadenza dell’affidamento”.
    Viene approvato un “Atto di affidamento della gestione dei servizi culturali e turistici alla Società totalmente partecipata dal Comune, Porto Venere Sviluppo S.r.l.” Alla Società tali servizi vengono affidati per un anno e viene stabilito che “il corrispettivo economico che la Società dovrà versare al Comune a titolo di canone anticipato per l’affidamento dei servizi turistici e culturali è stato stabilito in €. 90.000,00”.
    Infine si ritiene opportuno “affidare al Responsabile dell’Ufficio di Direzione il compito di perfezionare gli atti necessari all’affidamento dei servizi e di mettere in funzione gli strumenti, già peraltro previsti nella convenzione, che configurano il controllo analogo”. Il Responsabile Unico dell’Ufficio di Direzione è il dott. Roberto Pomo che, in questo periodo, ricopre anche gli incarichi di Segretario Generale del Comune e Direttore del Parco Naturale Regionale di Porto Venere.
    Viene affidata alla Società, secondo indirizzi specificati nell’atto, la gestione del Castello Doria di Porto Venere, della Batteria Fortificata Umberto I dell’Isola Palmaria, della Torre Capitolare, beni passati dal Demanio storico-artistico al Comune e oggetto di un apposito Programma di Valorizzazione.
    Vengono inoltre affidati alla società l’ organizzazione dei servizi di supporto al turismo quali l’informazione, il trasporto e la mobilità in genere sul territorio e in mare; l’organizzazione del marketing turistico e territoriale, l’organizzazione e promozione dei pacchetti turistici; l’organizzazione dei servizi del parco naturale regionale compreso la manutenzione del territorio e del verde.
    Negli anni dal 2007 al 2012 si sono succeduti interventi del legislatore sulle Società Partecipate.
Nella Finanziaria 2008 all’articolo 3 si fa divieto alle Amministrazioni di “costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali” e si specifica che “l’assunzione di nuove partecipazioni e il mantenimento delle attuali devono essere autorizzati dall’organo competente con delibera motivata”. Si precisa anche che “entro trentasei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge le amministrazioni …. cedono a terzi le società e le partecipazioni” che la legge vieta di possedere.
    La Delibera di Consiglio Comunale del 30 dicembre 2010, “Ricognizione sulle Società Partecipate ai sensi dell’art. 3, commi 27, 28 e 29, legge 24.12.2007 (Finanziaria 2008)” elenca le considerazioni e le valutazioni che fanno definire strettamente necessaria la società: considerato l’oggetto sociale della Porto Venere Sviluppo Srl, si afferma che la società ha “in corso di realizzazione l’intervento di costruzione di parcheggi pertinenziali e pubblici in località Fezzano che si caratterizza come una delle più importanti opere pubbliche infrastrutturali degli ultimi anni (circa 3.000.000 di euro)”, e viene valutato che “la gestione di attività ricettive e turistiche del Comune e del parco naturale (ad esempio CEA Porto Venere e Palmaria) raggiunge livelli ottimali se assicurata tramite strutture controllate dal comune”. Il Consiglio Comunale ritiene che dal punto di vista economico la società abbia gestito al meglio i due CEA e che il progetto di realizzazione del parcheggio a Fezzano sia entrato nella fase destinata a produrre utili e realizzare l’equilibrio economico del progetto; dal punto di vista sociale e delle ricadute sul territorio la Società ha favorito lo sviluppo delle cooperative sociali nel territorio con la conseguente creazione di posti di lavoro e infine dal punto di vista degli aspetti ambientali la Società ha giocato un ruolo importante nell’inserimento dell’ostello nel sistema dei Centri Regionali di Educazione Ambientale. Per tutti questi motivi il Consiglio Comunale delibera di ritenere la Porto Venere Sviluppo Srl “strettamente necessaria per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali così come individuate dalla legge e dallo Statuto Comunale”.
    Questa delibera non cita il Decreto 78 del 2010, convertito nella legge 122 sempre del 2010, che  al comma 32, dell'articolo 14 ribadisce il divieto di costituire nuove società  nei Comuni di dimensioni minori, mentre l'obbligo di procedere alla dismissione delle partecipazioni societarie già in atto è invece previsto entro l'anno, salvo il caso in cui le società già costituite:
a.    abbiano, alla data del 31 dicembre 2012, il bilancio in utile negli ultimi tre esercizi;
b.    non abbiano subito, nei precedenti esercizi, riduzioni di capitale conseguenti a perdite di bilancio;
c.    non abbiano subito, nei precedenti esercizi, perdite di bilancio in conseguenza delle quali il Comune sia stato gravato dell’obbligo di procedere al ripiano delle perdite medesime.
La Corte dei Conti però, nell’esercizio delle funzioni consultive, interpellata da numerosi Enti locali, ha fornito un’interpretazione draconiana dell’art. 14, comma 32, asserendo che una corretta lettura della norma induce a ritenere che i Comuni inferiori a 30.000 abitanti non possano, in assoluto, costituire società, né detenere più alcuna partecipazione azionaria, dovendo dismettere quelle già possedute (ex multis: Corte dei Conti – Sez. Puglia, delibera n. 12/2011/PAR del 2 marzo 2011).
    Al di là delle deroghe comunque il decreto 78/2010 stabilisce che potranno sopravvivere soltanto le società costituite al servizio di un bacino territoriale con popolazione compresa tra 30.000 e 50.000 abitanti, qualora i Comuni assumano in esse la titolarità di partecipazioni paritarie o proporzionali al numero degli abitanti.
    Questa logica di aggregazione induce le Amministrazioni locali a ricercare nel breve periodo forme di più stretta cooperazione istituzionale sul territorio.
    E’ in questa logica che dobbiamo leggere la delibera che affida alla Porto Venere Sviluppo Srl i servizi turistici e culturali?
        Il più recente Decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012, spending review, dispone invece lo scioglimento delle società entro il 31 dicembre 2013 senza nessuna eccezione relativa all’ampiezza del bacino territoriale.

Parte terza: i bilanci della Società

    In questa terza parte presentiamo un esame sintetico dei bilanci della società Porto Venere Sviluppo e Valorizzazione Immobiliare Spa passando poi a quelli della Porto Venere Sviluppo Srl.
     La società è stata creata nel luglio 2006 con un capitale sociale di 120.000 euro e nel dicembre  dello stesso anno le è stato conferito nel capitale sociale un terreno di circa 14.000 mq al Fezzano, contabilizzato in 175.000 euro, sul quale costruire un “parcheggio di interscambio” con box e parcheggi a rotazione.
     La Società chiude il suo primo bilancio di esercizio caratterizzato da assenza di ricavi e quindi da una perdita di esercizio pari a 39.838 euro che viene giustificata con i costi di avvio e con gli investimenti che si sono resi necessari per ultimare l’Ostello della Gioventù.
   Le immobilizzazioni immateriali hanno una consistenza di 200.660 e comprendono le spese di costituzione della società per 2900 euro, e migliorie su beni di terzi per euro 197.760,37 derivanti dall’applicazione della convenzione stipulata con il Comune di Porto Venere il 14 settembre 2006.  Le immobilizzazioni materiali hanno una consistenza pari a 55.680 euro e comprendono arredi per l’ostello e macchine elettroniche e attrezzatura minuta.
    Alla voce Finanziamenti effettuati dai soci (cioè dal socio unico Comune) compare un finanziamento infruttifero al 30/06/2027 pari a 331.474 euro

    Il 2007  si chiude nuovamente in perdita per 76.476 euro  e la Società realizza quindi in questi primi due anni una perdita di esercizio superiore al terzo del capitale societario cosa che, in base alla legislazione corrente sulle Spa, avrebbe imposto lo scioglimento della Società. Di queste perdite l’Amministratore Unico rag. Conforti dà conto all’unico azionista, il Comune, con una comunicazione del 2 aprile 2008 nella quale giustifica l’andamento negativo attribuendolo “alla fisiologica evoluzione della fase di start-up della Società e della principale iniziativa di business intrapresa nel corso del 2007 costituita dalla gestione del Centro di Educazione Ambientale di Porto Venere”. Il CEA ha avuto nel 2007 una percentuale media di occupazione dei posti letto del 20,61% (massima a luglio con il 49,44%) e questo nonostante l’organizzazione di corsi su tematiche ambientali in collaborazione con le Università di Pisa, Genova, Firenze e Torino e l’organizzazione di corsi di aggiornamento e convegni.
    “Rispetto alle previsioni – prosegue la relazione – si è registrata la dilatazione delle tempistiche previste per l’avvio delle altre due iniziative imprenditoriali previste: il progetto di realizzazione dei parcheggi in località Fezzano e l’intervento di ristrutturazione del Centro di Educazione Ambientale sull’isola Palmaria”.
    L’Amministratore Unico propone, in base all’articolo 2446 c.c., di rinviare la perdita pari ad euro 76.476 all’esercizio successivo rinviando così anche le decisioni sulla sorte della Società “tenuto conto dei prevedibili risultati dell’esercizio 2008”.
    Il 2008 si chiude con una perdita di esercizio pari a euro 117.784 attribuita nella relazione dell’Amministratore Unico “alla situazione di stallo che ha interessato l’iniziativa immobiliare che rappresentava uno dei core business della società e cioè la realizzazione dei parcheggi in località Fezzano. Tale situazione è stata in gran parte dovuta alla necessità da parte della nuova amministrazione comunale, insediatasi nella primavera 2008, di approfondire il progetto, il relativo piano economico-finanziario e analizzare più in generale le prospettive future della società stessa”.
    Nell’analisi delle principali iniziative realizzate nel corso del 2008 si segnala un numero di presenza presso il CEA di Porto Venere del 40% superiori a quelle del 2007, che significa una percentuale media di occupazione dei posti letto pari a circa il 29%.
    Sempre nel 2008 sono stati compiuti i lavori del primo lotto funzionale per la messa in opera dell’impianto fotovoltaico presso il CEA Palmaria e per la riqualificazione del Centro. Entrambi gli interventi hanno beneficiato di contributi regionali e del cofinanziamento della società pari a euro 200.000 per la cui copertura è stato acceso apposito finanziamento bancario presso la CARISPE.
    Nel gennaio 2009 l’Assemblea straordinaria della Società ha deliberato di operare sul capitale sociale  per assorbire le perdite al 30 novembre 2008 di euro 206.393,33 (di cui 116.313,30 portate a nuovo dall’esercizio 2007 e euro 90.080,09 relative al 2008) mediante corrispondente riduzione del capitale sociale che residua in euro 88.606,67. Essendo detto importo inferiore al minimo stabilito dalla legge per le società per azioni, L’Assemblea ha altresì deliberato di trasformare la Società in Società a responsabilità limitata, avente la denominazione sociale “PORTO VENERE SVILUPPO – Società a responsabilità limitata” con capitale sociale di euro 20.000 con accantonamento a riserva della differenza di euro 68.606,67”. Ricordiamo che nel capitale sociale della Società Porto Venere Sviluppo e Valorizzazione Immobiliare Spa era stato conferito il terreno al Fezzano per un valore di 175.000 euro.
     Nella relazione su questa assemblea, alla voce “Proposta ai soci” è scritto: “Come detto in precedenza la perdita di esercizio di euro 117.783,74 è stata assorbita dagli interventi di cui all’Assemblea Straordinaria del 28 gennaio 2009 per euro 90.080,03. Residuano euro 27.703,71 che Vi proponiamo di coprire con l’utilizzo parziale della riserva accantonata, sempre in occasione della succitata Assemblea, che residuerebbe in euro 40.902,96”.
    Il 2009 si chiude con un utile di esercizio di 4782 euro. Tra le voci dell’attivo troviamo le immobilizzazioni immateriali (migliorie su beni di terzi, CEA Porto Venere e CEA Palmaria, derivanti da convenzioni stipulate con il Comune) e le immobilizzazioni materiali che comprendono anche quelle derivanti dalla contabilizzazione dell’acconto per la progettazione del parcheggio del Fezzano. I ricavi relativi alla gestione CEA ammontano a 427.256 euro. Alla voce Attivo circolante, rimanenze si segnala una consistenza finale pari a 258.534 euro che rappresenta la somma dei costi sostenuti al 31/12/2009 per il parcheggio a Fezzano. Si legge: “Rispetto all’esercizio precedente, nel quale si era assunto il criterio del costo, occorre segnalare che con l’inizio dei lavori, avvenuto appunto nel corso dell’esercizio 2009, la mutata situazione ha consigliato l’utilizzo di un criterio di calcolo più consono. In considerazione di quanto sopra non è necessario motivare ulteriormente il cambio di criterio né evidenziare gli effetti sul patrimonio e sul reddito”.  La voce Debiti esigibili entro l’esercizio successivo ha una consistenza di 579.953 euro e comprende debiti verso fornitori, caparre clienti, fatture da ricevere e saldi passivi verso BNL mentre nella voce Debiti esigibili oltre l’esercizio successivo sono compresi il finanziamento ottenuto dal Comune di Porto Venere e quello ottenuto dalla Carispe. Alla voce Variazioni patrimonio netto si evidenzia che “con atto notaio Calabrese De Feo del 28/01/2009 l’assemblea straordinaria della società ha provveduto ad azzerare le perdite pregresse per euro 206.393,33, nonché a ridurre il capitale sociale ad euro 20.000 accantonando a riserva la differenza”.
    Il bilancio 2010 si chiude con un utile di esercizio di 11.612 euro. Le immobilizzazioni immateriali hanno avuto un incremento rispetto all’anno precedente per 6455 euro provenienti da acquisto programmi software per il CEA di Porto Venere e da interventi di manutenzione straordinaria sempre per il CEA di Porto Venere.  La voce Attivo circolante, rimanenze ha una consistenza finale di 952.211 euro che “rappresentano la somma dei costi ad oggi sostenuti per il progetto Fezzano ed includono la quota di margine lordo stimato sussistendo tutte le condizioni di cui al comma 1 del principio contabile O.I.C. n. 23. L’applicazione del margine in stretta proporzione con l’avanzamento lavori contraddice il principio della prudenza, atteso che nell’attuale contesto economico è prevedibile un incremento dei costi generali nonché un rialzo dei tassi di interesse. Abbiamo ritenuto pertanto necessario effettuare una ragionevole stima della quota di margine attribuibile all’esercizio 2010”.
    La voce Debiti esigibili entro l’esercizio successivo ha una consistenza di 1.249.379 euro e alle voci dell’anno precedente si sono aggiunti gli anticipi dei clienti per 211.100 euro e un saldo passivo conto Carispe per 161.912,02 euro, mentre i Debiti esigibili oltre l’esercizio successivo hanno una consistenza di 401.991 euro.
    Il ricavo derivante dall’attività di gestione dei CEA è stato di 120.149 euro con un decremento rispetto all’anno precedente del 72% circa.
    Ci sembra interessante rileggere l’intervento che il consulente economico della Società, dott. Conti, fece in una riunione pubblica del 28 gennaio 2011, presenti il Sindaco, gli amministratori della società, l’architetto Martina, i rappresentanti dell’impresa che si era aggiudicata l’appalto per la costruzione del garage al Fezzano, il progettista dell’opera architetto Lucascelli e due responsabili commerciali della Carispe. Il Sindaco introdusse la riunione facendo una breve cronistoria della Società e concluse l’intervento dicendo: “In più gli utili che deriveranno da questa operazione, che saranno chiaramente reinvestiti nelle zone limitrofe, potranno essere utilizzati o per ampliare i parcheggi a rotazione, costruire collegamenti con le parti alte del paese. Ma come è abitudine di questa amministrazione, non facciamo mai annunci, preferiamo arrivare al risultato e nel momento in cui si arriva al risultato a quel punto fare i conti. La politica degli annunci non ci piace, per cui diciamo che ci sono possibilità che gli avanzi dell’investimento portino attrazione, però vedremo tutti insieme nel momento in cui questi si concretizzeranno”.
    Conti tracciò un quadro riassuntivo della vicenda finanziaria della Società cercando “di vedere quello che è stato fatto, per passare successivamente a parlare delle prospettive che sono legate a doppio filo con la realizzazione del parcheggio del Fezzano”. La Società ha investito un totale di 1.399.833 euro per lavori ai due CEA, acquisto di beni durevoli  sempre per i CEA e lavori per il parcheggio Fezzano. In questa cifra si calcola (per 165.000 euro anziché 175.000) anche il terreno conferito nel dicembre 2006 alla Società dal Comune (vedi prima parte) il cui valore era andato ad incrementare il patrimonio sociale, come si legge nella relazione di bilancio del 2006, non era stato un investimento della Società.
    Passando poi ad illustrare come e dove la Società ha reperito i fondi per questi investimenti, Conti illustra una slide con queste voci e cifre:
Finanziamento socio unico 240.688,00  -  Ricorso credito bancario  437.165,00  -  Fornitori  331.760,00  -  Anticipi ricevuti dagli acquirenti box   390.229,00  per un totale di 1.399.833,00 euro.
    “Alla voce finanziamento socio unico si fa riferimento al Comune di Porto Venere. Questo finanziamento, come vedremo meglio in seguito, rappresenta denaro che il Comune di Porto Venere ha conferito in capo alla società e che al momento della conclusione del Parcheggio del Fezzano verrà restituito al Comune.
    E’ evidente che per quanto riguarda le prospettive economiche, il bilancio 2009 dopo la copertura delle perdite, di cui vi ha parlato il Sindaco prima (trasformazione da Spa a Srl), si attesterà nel 2010 all’incirca intorno ad un risultato di sostanziale pareggio. E’ chiaro ed evidente che gli utili che questa società potrà realizzare sono legati alla realizzazione del parcheggio. Il progetto del Fezzano prevede anche, non solo la realizzazione di box per la vendita ma anche un investimento nei parcheggi a rotazione che rimarranno di proprietà pubblica. Rimarranno di proprietà della società, questa è una società pubblica e quindi per proprietà transitiva, di proprietà pubblica”.
    Prosegue: “Fatta la prima parte di excursus ho provato a farvi vedere quali sono o quali potrebbero essere le prospettive finanziarie. Ad oggi gli investimenti sul parcheggio del Fezzano ammontano a 595 mila euro ma qual è l’investimento? Occorrono ancora 2.264.067 euro di investimento, per i lavori. A questo punto ci chiediamo quali sono le previsioni? Le previsioni sono di ricavi per 3.026.500 euro, nell’ipotesi di vendere il 75% del costruito.
    Se prima abbiamo visto i conti, adesso vediamo i ricavi previsti, vediamo quanto rimarrà di valore alla società per i parcheggi a rotazione, valutati con 1.347.805 euro. I parcheggi a rotazione saranno patrimonio della collettività e avranno il valore di cui sopra. Se noi raffrontiamo i costi previsti con i ricavi, abbiamo un margine lordo complessivo di circa 1.515.697 euro. Questi margini lordi saranno sufficienti a consentire l’equilibrio economico-finanziario della società? La risposta a mio parere è che i margini che la società conseguirà consentiranno di lasciare un ulteriore margine a disposizione, quello cui si riferiva il Sindaco prima, per circa 168.000 euro che potranno essere reinvestiti sul territorio secondo le politiche che il comune di Porto Venere vorrà mettere in pratica. E’ assodato comunque il fatto che questa operazione del Fezzano è L’OPERAZIONE, la società sopravvive se nei tempi previsti avrà conclusione l’operazione dei parcheggi altrimenti qualche problema, sinceramente, lo vedo. Preoccupazioni sulla possibilità della società di restituire i finanziamenti ottenuti per i lavori non ne vedrei perché abbiamo visto che i flussi di ricavo previsti consentono di rimborsare sia il comune che le banche che hanno finanziato l’operazione”.
    Il bilancio 2011 si chiude con un utile di esercizio di 220.649,77 euro e viene firmato da Ilaria Baracco nel frattempo nominata Presidente della Società al posto di Giorgio Basso che mantiene la carica di consigliere. Le Immobilizzazioni immateriali ammontano a 315.736 euro mentre quelle materiali, per euro 1.064.876, sono ascritte “al costo d’acquisto aumentate degli oneri accessori di imputazione diretta. … Le spese di realizzazione dei posti auto rotazionali sono state iscritte con il criterio del costo sulla base dei lavori effettivamente eseguiti”. La voce Attivo circolante, rimanenze presenta un totale di 1.538.160  euro con una variazione rispetto all’anno precedente dovuta “all’imputazione della quota di ricavo attribuibile sulla base dello stato avanzamento dei lavori relativi al parcheggio di Fezzano in costruzione”. La voce Debiti esigibili entro l’esercizio successivo ha una consistenza di 1.772.724 euro e sono debiti verso banche, verso fornitori, acconti e caparre (la parte più rilevante, 1.175.120 euro), debiti tributari e verso Istituti di Previdenza; i Debiti esigibili oltre l’esercizio successivo hanno una consistenza di 1.160.074 e sono costituiti da debiti verso socio  per finanziamento euro 227.781 e verso banche per euro 932.293.
    L’attività di gestione degli ostelli di proprietà del Comune di Porto Venere ha fatto conseguire alla società un ricavo di 100.634 euro, con un decremento rispetto all’anno precedente del 16% circa


Pagina aggiornata al 14 novembre 2012