Area Pittaluga Le Grazie

L'area ex Pittaluga in località Le Grazie è di proprietà demaniale, gestita dall'Autorità Portuale che a sua volta la ha data in concessione al Comune di Porto Venere.
Nel 2005 (Amministrazione Calcagnini) è stato dato incarico all'architetto Caterina Pegazzano di redigere un progetto di riqualificazione dell'area comportante una spesa complessiva di euro 581.000. Questo progetto è stato approvato tramite Conferenza dei Servizi in seduta deliberante il 29 maggio 2006.
La relazione geologica, eseguita dalla società Eptaconsult per conto dell'architetto progettista, aveva evidenziato la presenza di idrocarburi per cui viene affidato, sempre allo studio Eptaconsult, l'incarico di effettuare indagini geofisiche di tipo elettrico e radar. Da queste indagini è emersa la necessità di effettuare analisi di laboratorio che vengono affidate, nel novembre 2006, al laboratorio Ambiente s.c. Ecologia industriale e igiene ambientale.
A seguito dei risultati di questi esami e di altri effettuati dall'A.R.P.A.L. l'Amministrazione Comunale è stata obbligata ad attivare le procedure previste dall'art. 42 del D.Lgs. 152/06 cioè ad elaborare un Piano di caratterizzazione ambientale.
Nella Conferenza dei Servizi del luglio 2007 è stato dato mandato al Comune di Porto Venere di elaborare un progetto di “Piano di caratterizzazione ambientale” per l'esecuzione di eventuali interventi necessari alla messa in sicurezza di emergenza dell'area contaminata. La Giunta Comunale, con Deliberazione 102 del 1 agosto 2007 incarica il Dipartimento Tecnico Comunale di verificare la fattibilità dell'intervento di riqualificazione dell'area ex Pittaluga e di adottare tutti gli adempimenti convenuti nella succitata Conferenza dei Servizi.
Il 28 novembre 2007 (il Comune è retto dal Commissario Prefettizio) con Determinazione n. 698 viene conferito incarico professionale “consistente in attività di redazione di Piano di caratterizzazione, esecuzione di indagini ambientali di cui al detto Piano e redazione di un progetto di bonifica, o di messa in sicurezza permanente” al raggruppamento temporaneo formato dalle società Ambiente S.C. E alla società Eptaconsult.

Nel maggio 2008 si insedia l'Amministrazione Nardini. Riparte la procedura della Conferenza dei Servizi che si riunisce una prima volta, in sede di seduta referente, il 10 luglio 2008. In tale seduta vengono richieste integrazioni sia di analisi che di planimetrie e si stabilisce che il piano di Caratterizzazione Ambientale dell'area, consegnato a maggio 2008, verrà approvato con determinazione del Comune di P.V. non appena sarà prodotta la documentazione integrativa. Tale documentazione integrativa verrà consegnata ad agosto 2008.
Il 23 settembre 2009 si tiene presso il Comune di Porto Venere una nuova Conferenza dei Servizi per l'approvazione della relazione Tecnica Descrittiva delle indagini realizzate in conformità con il Piano di caratterizzazione Ambientale dell'Area Pittaluga.
La Conferenza “stabilisce di redigere approfondimenti sulle misure di messa in sicurezza, evidenziando la necessità di proporre vari sistemi, completi anche di una loro valutazione economica”. La Conferenza stabilisce inoltre di notificare gli atti del procedimento alla società AgipFuel, gestore del distributore di carburante presente in loco.
Per tutte queste indagini sull'inquinamento dell'area l'Amministrazione Comunale ha ottenuto un contributo dalla Regione Liguria di euro 114.775,00 di cui euro 103.397,50 erogate direttamente dalla stessa Regione ed euro 11.477,50 cofinanziate dal Comune di Porto Venere. Dai documenti in nostro possesso non è stato possibile risalire a come e in che misura siano stati impiegati questi finanziamenti.
Con Determinazione 689 del 11/12/2009 firmata dal responsabile dell'Area Tecnica viene deciso di ampliare l'affidamento delle indagini integrative “al raggruppamento temporaneo costituito da AMBIENTE S.C. ….. in qualità di Capogruppo-mandataria, e EPTACONSULT S.C.R.L. … in qualità di mandante, per un importo complessivo di 44.500 euro”.
Il 24 novembre 2010 si tiene, presso il Comune di Porto Venere, la Conferenza dei Servizi per l'approvazione della “Relazione tecnica relativa alle indagini integrative realizzate in conformità con il Piano di Caratterizzazione Ambientale, e richieste dalla stessa Conferenza nella seduta del 23/09/2009”. L'Amministrazione Provinciale della Spezia e l'A.R.P.A.L. della Spezia sottolineano la necessità di definire con precisione la delimitazione areale ed il regime proprietario dell'area interessata dalla contaminazione. Le due società incaricate dell'indagine precisano che tale tracciamento sarà incluso nella successiva fase dell'attività e esattamente sarà contenuto nel documento rappresentato dall'analisi di rischio sito-specifica che verrà redatto. La Conferenza stabilisce come termine ultimo per la presentazione del documento di analisi di rischio il 31 gennaio 2011 e approva la relazione tecnica già presentata.
Il 27 dicembre 2010, con Determinazione n. 739, il responsabile dell'Area Tecnica, architetto Ottolini, non essendo pervenute modifiche, integrazioni e rettifiche al verbale della Conferenza del 24 novembre, da atto dell'approvazione della Relazione Tecnica relativa alle indagini realizzate in conformità con il Piano di caratterizzazione ambientale.
Il 30 luglio 2011 con Determinazione 460 il responsabile dell'Area Tecnica da atto della conclusione del procedimento di approvazione del Documento di Analisi di rischio sito/specifica in area Pittaluga e del relativo documento supplementare e viene quindi approvato il verbale della Conferenza dei servizi tenutasi il 9 marzo 2011 e di quella tenutasi il 13 luglio 2011 che ha definito gli Enti/soggetti promotori e interessati al procedimento di Progetto di bonifica/Messa in sicurezza permanente e ha definito le modalità tecnico operative relative all'attuazione di misure cautelative nell'area. Tra le disposizioni assunte in queste Conferenza dei Servizi veniva stabilito che il Sindaco, e quindi il Comune di Porto Venere in qualità di organo deputato alla sicurezza e salute pubblica, avrebbe predisposto il progetto di impermeabilizzazione tramite asfaltatura completa dell'area contaminata. Una sintesi del Piano di caratterizzazione ambientale è stata redatta dal dott. Carlo Palumbo e è allegata a questa nota insieme ad una tavola che rappresenta l'area oggetto dell'indagine. (note 1 e 2)
L'Azienda U.S.L. n. 5 spezzina, con nota pervenuta al Comune il 19 luglio 2011, comunicava che “l'intervento di asfaltatura dovrà essere realizzato nel più breve tempo possibile al fine di garantire la tutela della salute pubblica e comunque nel termine massimo di 90 (novanta) giorni dal ricevimento della presente”.
Il 13 agosto del 2011 con Determinazione n. 512 firmata dal responsabile dell'Area Tecnica si affida incarico professionale all'architetto Enrica Maggiani relativo alla progettazione esecutiva, direzione dei lavori e coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione relativamente ai lavori di impermeabilizzazione tramite asfaltatura dell'area contaminata in località Pittaluga. Per questo incarico viene stanziata la somma di 2932,80 euro.
Il progetto esecutivo denominato “Intervento di impermeabilizzazione tramite asfaltatura completa dell'area contaminata sita in area “ex Pittaluga”nella frazione delle Grazie di Porto Venere” redatto dall'architetto Maggiani prevede una spesa complessiva di 117.000 euro. La Commissione Locale del Paesaggio,la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria, L'Azienda U.S.L. n. 5 della Spezia, la Provincia della Spezia – Settore Ambiente, e l'A.R.P.A.L. hanno espresso parere favorevole e quindi la Giunta Comunale, con deliberazione n. 163 del 28 ottobre 2011 approva il progetto. Stabilisce inoltre che verrà indetto un incontro ad hoc per definire quali soggetti siano tenuti all'esecuzione dei lavori e le relative modalità di finanziamento. Gli Enti che verranno convocati all'incontro sono Regione Liguria, Provincia della Spezia, Autorità Portuale della Spezia e Comune di Porto Venere e il Sindaco, nella sua qualità di autorità deputata alla sicurezza e salute pubblica si farà soggetto promotore dell'incontro tra gli Enti di cui sopra.
Il 22 dicembre 2011, con Determinazione n. 828, vengono liquidati all'architetto Maggiani gli oneri tecnici pari a complessivi 1698,84 euro comprensivi di IVA e degli oneri previdenziali.

Su questa vicenda cala il silenzio. I 90 giorni stabiliti dall'U.S.L. scadono a ottobre 2011 senza che nulla venga fatto e tuttora (agosto 2014) nessun intervento è stato fatto sull'area.

Nel marzo 2012 prende il via una vicenda che definire paradossale è poco.
Una Deliberazione del Consiglio Regionale, la n. 6 del 29 febbraio 2012, e la successiva legge regionale n. 5 del 5 marzo 2012 riaprivano i termini per la presentazione delle domande di contributi da parte delle Amministrazioni locali per la costruzione di impianti sportivi. In tutta fretta, con Deliberazione di Giunta n. 42 del 21 marzo 2012 e successiva determinazione n. 166 del 30 marzo 2012 viene affidato all'Architetto Caterina Pegazzano incarico professionale relativo alla progettazione preliminare per gli interventi di Riqualificazione area polisportive Baia delle Grazie dietro il corrispettivo di euro 2970,75 comprensivi di IVA e delle spese di legge, oneri che verranno liquidati con Determinazione n. 301 del 22 maggio 2012). Il progetto riguarda proprio l'area ex Pittaluga per la quale non è stato fatto ancora nessun intervento di bonifica/tombamento.
La Delibera di Giunta n. 56 del 28 aprile 2012 approva il progetto redatto dall'architetto incaricato. Il progetto prevede una spesa complessiva di 1.482.000,00 euro ed è suddiviso in due lotti funzionali.
L'Amministrazione Comunale “intende provvedere nell'anno 2012 alla copertura economica della quota di spesa posta a proprio carico in caso di concessione di contributo, necessaria a finanziare.... il I lotto funzionale, dell'importo di 923.000,00 euro”.
In tutta la Delibera non compare neppure una volta la parola “inquinamento”.



Nota 1

Sintesi indagini inquinamento Area Pittaluga
 
Questa sintesi è stata redatta dal chimico Carlo Palumbo che ha esaminato per noi il Piano di caratterizzazione ambientale e la Relazione tecnica sulle indagini.

Per l’indagine sulla situazione di inquinamento dell’area Pittaluga sono stati finanziati 114.000 euro da parte della Regione Liguria. L’indagine è iniziata nel 2006 affidata alla società EPTACONSULT, non è un’indagine completa ma sufficiente.
Sono stati individuati 8 punti di carotaggio, verso nord, nord-est,sud-ovest e sud. A sud-ovest si sono spinti fino a 4 metri e a circa 2 o 3 metri verso il mare. A sud-ovest sono stati trovati alti valori di CSC, di idrocarburi, nafte e gasoli e altri più pesanti di oli minerali, da C12 in poi molto fuori limiti. In quella zona ci sono serbatoi interrati e tubazioni per rifornimento. Verso sud-ovest (via dei Calafati e canale) fuoriescono gasoli dai raccordi.
Il Comune ha chiamato tra le figure responsabili anche l’Agipfuel.

Verso nord-est, verso mare, nei carotaggi a due o tre metri sono stati trovati strati oleosi ed anche altissime concentrazioni di piombo. Su queste ultime l’Agip dubita che la responsabilità sia sua e chiede un’altra indagine. Il Comune a questo punto interessa l’ARPAL e in particolare chiede che si indaghi se c’è inquinamento sulle falde acquifere. Sono stati inseriti dei piezometri per controllare la composizione del terreno e vedere se lo scorrimento delle acque è verso terra o verso mare (se andassero verso terra finirebbero per inquinare gli orti. Il risultato fu che non c’è una netta separazione tra le falde acquifere che però vanno prevalentemente verso il mare.

Con una Delibera del 2010 il comune stanzia ulteriori 44.000 euro e vengono individuati 14 punti da indagare, vengono posizionati 6 piezometri, fatti carotaggi e eseguiti 6 carotaggi in più verso mare. Hanno trovato la falda acquifera molto inquinata da idrocarburi aromatici di cui non si sa l’origine. Sono idrocarburi generati da combustione incompleta, se respirati sono cancerogeni. Ne sono state trovate concentrazioni molto alte. E’ inquinata tutta la falda dal canale al mare ma, visto che la direzione dei flussi va verso il mare, almeno in modo prevalente, non è stata data molta importanza. Nell’area sud-ovest i carotaggi si sono spinti fino a 6 metri.
A nord-ovest sono stati esaminati più punti ed è stato trovato piombo e altro, trovato anche zinco, mercurio e ancora morchie.

La storia del sito dice che dove c’è il campo di pallacanestro c’era un bacino di carenaggio e quindi le sostanze trovate sono originate dalle vernici usate. Inoltre il bacino è stato riempito con materiali di origine antropica. Secondo Eptaconsult gli inquinanti sono alti e da lì iniziano i maggiori danni.
E’ stato fatto anche un esame di un campionamento di vapori che ha dato risultati tranquilli.
I gasoli e gli oli trovati sono poco mobili. Per il piombo e lo zinco è stata fatta una stratificazione ed è stato osservato che la concentrazione ha valori decrescenti verso il basso. Difficilmente si muoverà.

La società che ha svolto l’indagine ha proposto di impermeabilizzare o asfaltare, cioè tombare tutto e spendere poco. Altra proposta è quella di fare una bonifica mettendo tubi e inserendo batteri che mangiano questi oli e poi muoiono. In questo caso il costo sarebbe di circa 15 euro a mq.


Nota 2


 Nota 3



Nota 4
 

Gli amministratori e la partecipazione  -  2 maggio 2012

Nel corso di una pubblica riunione alle Grazie il 27 aprile, l’Amministrazione Comunale ha presentato un progetto per la realizzazione di un impianto polisportivo nell’area dove attualmente si trova il campo sportivo e zona adiacente.
Una delibera del 21 marzo e una successiva determina del 30 marzo avevano dato l’avvio al procedimento con affidamento di incarico professionale per progettazione preliminare.
Perché tutto questo? Perché una deliberazione del consiglio regionale, la n. 6 del 29 febbraio 2012 e la successiva legge regionale n. 5 del 5 marzo 2012 riaprivano i termini per la presentazione delle domande di contributi da parte delle amministrazioni locali per impianti sportivi.
Nella riunione del tardo pomeriggio del 27 è stato detto chiaramente nel corso della presentazione del progetto che le eventuali osservazioni da parte dei cittadini dovevano essere presentate al più presto poiché i termini per la presentazione della richiesta di contributi sarebbe scaduta il 30.
Detto fatto, il 28 mattina alle ore 10 la Giunta comunale approva.

Senza entrare nel merito del progetto né tantomeno darne un giudizio di valore, vorremmo fare alcune considerazioni.
  1. L’emergenza e la conseguente fretta sono diventate il modo normale di operare sul territorio
  2. Ancora una volta ai cittadini viene presentato un intervento già definito senza dar loro il tempo necessario per fare osservazioni e proposte meditate .
  3. Gli interventi sul territorio vengono proposti senza definire prioritariamente il loro rapporto con il contesto urbanistico in cui sono inseriti; assistiamo così a proposte che appaiono limitate, parziali e contraddittorie senza una precisa e chiara visione delle conseguenze delle scelte fatte sull’ambiente.
  4. Se lo scopo principale è quello di approvare in fretta un progetto per ottenere finanziamenti
senza prevedere i dovuti interventi preliminari di salvaguardia e/o bonifica del terreno , si
rischia di sprecare denari pubblici in un momento di drammatica crisi economica come
questa
  1. Procedere con interventi isolati e non collegati ad una visione complessiva del territorio porta a scelte poco giustificabili in rapporto a quelle urbanistiche fondamentali. (in questo senso si ripeterebbe l’errore già palese nell’intervento sulla Palmaria dove per la ”straordinaria manutenzione” del sentiero che va dal Secco al Beffettuccio sono stati spesi denari pubblici per finalità poco comprensibili.).

Chiaramente la nostra critica riguarda il metodo e la logica di intervento per singoli episodi con i quali l’Amministrazione di Porto Venere affronta la politica di gestione del territorio e non la qualità dei singoli progetti.
Appare però evidente che, derivando da impostazioni culturali diverse, la proposta elaborata in passato dai Cantieri dell’Urbanistica non potrà essere per niente comparabile con il nuovo progetto previsto dal Comune e riguardante solo una parte del Fronte Mare delle Grazie che era stato oggetto di studio.
Dire quindi che un progetto discende dall’altro o che uno ha preso ispirazione dall’altro sarebbe come dire che “Roma città aperta” o “To Rome with love” sono quasi lo stesso film perché entrambi hanno la parola Roma nel titolo

Associazione Posidonia