mercoledì 31 gennaio 2018

Palmaria area strategica


La Regione Liguria ha promulgato il 28 dicembre u.s. la Legge Regionale n. 29 “Disposizioni collegate alla legge di stabilità per l’anno 2018”. L’articolo 2 individua sette ambiti territoriali, definiti strategici, finalizzati alla realizzazione di interventi infrastrutturali nei settori: risanamento idrogeologico, bonifiche e riqualificazione ambientale e paesaggistica, risanamento della qualità dell’aria, riqualificazione del territorio e dei centri urbani, interventi sulle infrastrutture e opere pubbliche, turismo, innovazione, formazione.
Ad una prima lettura l’articolo 2 non desta particolari allarmi; è vero, c’è il termine “riqualificazione”, concetto che, per l’esperienza maturata negli anni, non abbiamo mai visto applicare tenendo come prioritario il rispetto per il territorio ma, al contrario, lo abbiamo visto usato come passe-partout per attuare i peggiori disastri.


E infatti, leggendo più attentamente questo articolo fin dal titolo, “Ambiti territoriali strategici di rilievo regionale e interventi di rinnovo edilizio”, ci accorgiamo che ancora una volta riqualificare è sinonimo di costruire e per poterlo fare, in nome della modernità, dell’efficienza e della velocità, si introduce il concetto di “strategicità”.
Delle sette aree strategiche individuate con questa Legge, due sono nella nostra provincia: il Waterfront della Spezia e l’isola Palmaria. Su queste aree specifiche “la regione promuove la formazione degli atti di intesa con i Comuni interessati, le Autorità Portuali e con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio in presenza di beni paesaggistici vincolati”. Tale atto di intesa, oltre a produrre la nomina di un “Commissario straordinario regionale cui è demandato il compito di agevolare l’attuazione dell’intesa e la realizzazione degli interventi previsti”, produce “gli effetti di variante dei vigenti piani urbanistici e territoriali, generali e di settore, di livello comunale e regionale”.
In poche parole l’intesa è essa stessa variante, di un PUC (Piano Urbanistico Comunale) o di un PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico). Poco importa che il luogo di cui stiamo parlando, nella fattispecie l’isola Palmaria, sia un territorio unico, un inestricabile intreccio di valori storici e naturalistici, sia Parco Naturale, SIC (terrestre e marino) e Sito Unesco; le peculiarità storiche, naturalistiche e ambientali che hanno portato a questi riconoscimenti rimarranno sulla carta ma il nostro timore è che nella pratica verranno piegate e sottomesse.
Una sola persona, il Commissario, toglierà competenze e prerogative decisionali ai vari Enti e soprattutto spoglierà la comunità della possibilità di intervenire sulle decisioni che verranno prese sul proprio territorio.
Questa nuova Legge Regionale si inserisce nel processo di sdemanializzazione di beni sull’isola Palmaria che è sfociato nel Protocollo di Intesa firmato a marzo 2016 tra Ministero della Difesa, Regione Liguria, Comune di Porto Venere e Agenzia del demanio.
Per l’attuazione di questo Protocollo la Regione ha incaricato lo studio Land, architetto Kipar, (che ha presentato l’offerta più vantaggiosa, 123.840 euro al netto di IVA e oneri previdenziali), di predisporre un Masterplan avvalendosi anche di incontri con i cittadini della cui guida è stata incaricata la società Basi Comunicanti, dott.ssa Baglioni, (unica offerta esaminata pari a 23.600 euro al netto di IVA).
La procedura ha avuto avvio nel settembre 2017, è stata faticosamente e lentamente costruita una piattaforma web che avrebbe dovuto favorire la condivisione di idee e progetti tra i cittadini, sono stati realizzati in ottobre due giorni di incontri sull’isola tra i cittadini e l’architetto Kipar con suoi collaboratori, ci era stato dato appuntamento per una seconda tornata di incontri intorno alla metà di novembre, ma tutto si è fermato. La piattaforma, dopo i primi inserimenti, è in stato di abbandono, di nuovi incontri con i cittadini non si parla da mesi mentre ci sono stati, ancor prima non solo della stesura del Masterplan ma anche prima della presentazione di una prima bozza, contatti e visite di possibili investitori sull’isola.
L’inserimento in questo quadro di apparente stagnazione della nuova legge regionale che attribuisce alla Palmaria lo status di “area strategica” ci suscita molti interrogativi.
Siamo forse troppo pessimisti se ci viene alla mente la tristemente famosa frase del Presidente Toti “faremo della Palmaria la Capri della Liguria”? E’ vero, disse anche che non sarebbe stato costruito un solo metro cubo in più dell’esistente e questo proposito è stato ribadito più volte anche dal Sindaco, ma alla luce dei fatti recenti ci suona sinistro quanto scritto nel Protocollo di Intesa sull’ ”aspirazione del Comune di Porto Venere di trasformare l’isola in un’attrattiva turistica di altissimo livello, sia nazionale che internazionale”.
Siamo stati ingenui a pensare che l’attrattiva di Palmaria sia già di altissimo livello naturalistico, storico e ambientale (come del resto riconosciuto a livello nazionale e internazionale dagli organismi che le hanno attribuito le qualifiche di Parco Naturale, Sic e Sito Unesco)? Avremmo dovuto focalizzare la nostra attenzione sul verbo “trasformare”?
Abbiamo seri dubbi che la tutela e la conservazione, indispensabili per la sopravvivenza stessa dell’isola, possano attuarsi a colpi di varianti (suggerite o richieste da chi e con quali finalità?) e soprattutto con interventi edificatori volti più alla valorizzazione economica, leggi monetizzazione, che alla salvaguardia.
Palmaria è da sempre strategica, strategica per la vita dei suoi abitanti, per i cittadini e l’intero ecosistema del Golfo e per tutti coloro, non solo pochi privilegiati, che ne vogliano ammirare la bellezza e godere del suo mare e dei suoi sentieri.

p.s. Per approfondire lo stato in cui versano le Soprintendenze dopo la Riforma Franceschini leggete QUI e capirete perché non ci sentiamo per nulla rassicurati dal fatto che per la formazione degli atti di intesa sia necessario anche il parere della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio.

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