Ci sono due aspetti di questa
vicenda che vanno messi in evidenza. Il primo è di ordine
sociale/costituzionale e non ci riferiamo solo ai beni in dismissione
dal demanio militare ma anche a quelli già nella disponibilità del
Comune come Casa Carassale sull’isola o la casa del Capitano sul
promontorio di Porto Venere. Della vendita di casa Carassale a una
società con sede in Estonia (ma con nomi italianissimi nel C.d.A.)
si parla nella stessa pagina del giornale, mentre l’asta per la
casa del Capitano deve ancora essere bandita. Si tratta, dicevamo, di
due beni appartenenti al Comune, cioè alla Comunità e, come
scrivono autorevoli costituzionalisti come Paolo Maddalena, tali beni
sono a tutti gli effetti beni comuni, cioè beni “fuori commercio e
in proprietà collettiva, e che, pertanto, sono inalienabili,
inusocapibili e inespropriabili”.
martedì 24 ottobre 2017
Palmaria non è una preda
lunedì 9 ottobre 2017
Una nostra proposta per la gestione dei beni in dismissione sull'isola Palmaria
Il Protocollo d’Intesa per
la Valorizzazione dell’isola Palmaria siglato il 14 marzo 2016 tra
il Comune di Porto Venere, Ministero della Difesa, Regione Liguria e
Agenzia del Demanio prevede di:
- “recuperare alcuni
immobili in uso alla Marina Militare che potrebbero essere messi a
disposizione del progetto di valorizzazione dell’isola;
- migliorare, anche con
interventi di manutenzione straordinaria, alcuni beni che rimangono
in uso alla Marina Militare essendo inseriti nel complesso di più
generale valorizzazione dell’isola e ancora necessari alle esigenze
della Forza Armata;
- contribuire alla
valorizzazione dell’isola Palmaria nell’ambito di un progetto
pilota che sia fortemente basato sulla presenza storica, culturale e
materiale, della Marina Militare;
- favorire il processo di
valorizzazione dell’isola Palmaria quale esempio di sviluppo
sostenibile di un bene di grande valore storico, culturale,
ambientale e paesaggistico.”
L’accordo prevede anche che
i beni che rimangono nella disponibilità della Forza Armata “saranno
oggetto di interventi di innovazione e di manutenzione straordinaria
compresi e finanziati nell’ambito dell’attuazione del programma
di valorizzazione dell’isola Palmaria, senza
oneri per le Amministrazioni Statali”.
(il
grassetto è nostro)
A nostro parere l’accordo non solo non è a costo zero (l'Amministrazione Comunale dovrà impegare risorse per gli interventi di cui sopra) ma non porta neppure vantaggi per la comunità, né da un punto di vista economico né socio-ambientale.
A nostro parere l’accordo non solo non è a costo zero (l'Amministrazione Comunale dovrà impegare risorse per gli interventi di cui sopra) ma non porta neppure vantaggi per la comunità, né da un punto di vista economico né socio-ambientale.
Cominciamo con l’esaminare
quest’ultimo aspetto.
martedì 3 ottobre 2017
Storia di una piattaforma scomparsa
Si
è tenuta l’11 settembre presso la sala Consiglio del Comune di
Porto Venere l’assemblea pubblica di presentazione del percorso
partecipato previsto nell’attuazione del Protocollo di Intesa per
la valorizzazione dell’isola Palmaria.
Nel
corso della riunione, molto affollata a dimostrazione di quale
importanza dia la comunità al futuro dell’isola, è stata
presentata dal Sindaco la responsabile dei processi partecipativi,
dott.ssa Silvia Baglioni, incaricata dalla Regione Liguria.
La
dott.ssa Baglioni ha illustrato le linee di indirizzo per lo sviluppo
del programma esplicitate negli obiettivi fondamentali e strategici e
anche le tre fasi in cui si svolgerà l’attività dell’architetto
incaricato, l’architetto Kipar dello studio Land di Milano.
Ha poi
annunciato l’imminente apertura di una piattaforma web, Palmaria
nel cuore, sulla quale si sarebbero potuti caricare tutti i documenti
elaborati dalle varie associazioni e cittadini e che avrebbe dovuto
fungere da momento di condivisione e di discussione degli stessi
documenti.
Iscriviti a:
Post (Atom)