martedì 24 ottobre 2017

Palmaria non è una preda


Abbiamo letto sul Secolo XIX di domenica 22 ottobre la ricostruzione della visita sull’isola Palmaria di un imprenditore, Michele De Negri, arrivato con elicottero privato e accompagnato poi da sindaco e tecnici del comune a visionare alcuni beni in dismissione tra cui il Forte Palmaria. Questa visita apre la strada a non troppo fantasiose ipotesi sul futuro dell’isola, futuro che era già stato tracciato quando si parlava di Capri della Liguria o di turismo di altissimo livello.
Ci sono due aspetti di questa vicenda che vanno messi in evidenza. Il primo è di ordine sociale/costituzionale e non ci riferiamo solo ai beni in dismissione dal demanio militare ma anche a quelli già nella disponibilità del Comune come Casa Carassale sull’isola o la casa del Capitano sul promontorio di Porto Venere. Della vendita di casa Carassale a una società con sede in Estonia (ma con nomi italianissimi nel C.d.A.) si parla nella stessa pagina del giornale, mentre l’asta per la casa del Capitano deve ancora essere bandita. Si tratta, dicevamo, di due beni appartenenti al Comune, cioè alla Comunità e, come scrivono autorevoli costituzionalisti come Paolo Maddalena, tali beni sono a tutti gli effetti beni comuni, cioè beni “fuori commercio e in proprietà collettiva, e che, pertanto, sono inalienabili, inusocapibili e inespropriabili”. 

lunedì 9 ottobre 2017

Una nostra proposta per la gestione dei beni in dismissione sull'isola Palmaria

Il Protocollo d’Intesa per la Valorizzazione dell’isola Palmaria siglato il 14 marzo 2016 tra il Comune di Porto Venere, Ministero della Difesa, Regione Liguria e Agenzia del Demanio prevede di:
- “recuperare alcuni immobili in uso alla Marina Militare che potrebbero essere messi a disposizione del progetto di valorizzazione dell’isola;
- migliorare, anche con interventi di manutenzione straordinaria, alcuni beni che rimangono in uso alla Marina Militare essendo inseriti nel complesso di più generale valorizzazione dell’isola e ancora necessari alle esigenze della Forza Armata;
- contribuire alla valorizzazione dell’isola Palmaria nell’ambito di un progetto pilota che sia fortemente basato sulla presenza storica, culturale e materiale, della Marina Militare;
- favorire il processo di valorizzazione dell’isola Palmaria quale esempio di sviluppo sostenibile di un bene di grande valore storico, culturale, ambientale e paesaggistico.”
L’accordo prevede anche che i beni che rimangono nella disponibilità della Forza Armata “saranno oggetto di interventi di innovazione e di manutenzione straordinaria compresi e finanziati nell’ambito dell’attuazione del programma di valorizzazione dell’isola Palmaria, senza oneri per le Amministrazioni Statali”. (il grassetto è nostro)
A nostro parere l’accordo non solo non è a costo zero (l'Amministrazione Comunale dovrà impegare risorse per gli interventi di cui sopra) ma non porta neppure vantaggi per la comunità, né da un punto di vista economico né socio-ambientale.
Cominciamo con l’esaminare quest’ultimo aspetto.

martedì 3 ottobre 2017

Storia di una piattaforma scomparsa


Si è tenuta l’11 settembre presso la sala Consiglio del Comune di Porto Venere l’assemblea pubblica di presentazione del percorso partecipato previsto nell’attuazione del Protocollo di Intesa per la valorizzazione dell’isola Palmaria.
Nel corso della riunione, molto affollata a dimostrazione di quale importanza dia la comunità al futuro dell’isola, è stata presentata dal Sindaco la responsabile dei processi partecipativi, dott.ssa Silvia Baglioni, incaricata dalla Regione Liguria.
La dott.ssa Baglioni ha illustrato le linee di indirizzo per lo sviluppo del programma esplicitate negli obiettivi fondamentali e strategici e anche le tre fasi in cui si svolgerà l’attività dell’architetto incaricato, l’architetto Kipar dello studio Land di Milano. 
Ha poi annunciato l’imminente apertura di una piattaforma web, Palmaria nel cuore, sulla quale si sarebbero potuti caricare tutti i documenti elaborati dalle varie associazioni e cittadini e che avrebbe dovuto fungere da momento di condivisione e di discussione degli stessi documenti.