E'
uscita sui giornali la notizia della chiusura dell'inchiesta condotta
dalla Guardia di Finanza della Spezia su incarico della Corte dei
Conti in merito alla costruzione del parcheggio al Fezzano. E' stato
accertato un danno erariale per le casse del Comune di Porto Venere
per 2.354.645,81 euro e sono stati segnalati alla magistratura
contabile gli ex sindaci Calcagnini e Nardini oltre agli
amministratori della Società Porto Venere Sviluppo e Valorizzazione
Immobiliare Spa (successivamente Porto Venere Sviluppo Srl) che si
sono succeduti nel tempo. Anche l'attuale Sindaco Cozzani è stato
segnalato ma, dice il giornale, “esclusivamente per alcuni atti
dovuti”.
Non
vogliamo entrare nel merito delle contestazioni giudiziarie, anche
perché non abbiamo letto gli atti ma solo quello riportato dai
giornali, desideriamo piuttosto mettere in evidenza il punto di vista
dei cittadini.
La
vicenda nasce nel 2006, amministrazione Calcagnini, con la
costituziane della Spa Portovenere Sviluppo e Valorizzazione
Immobiliare per la quale erano previsti come primi interventi il
conferimento al capitale sociale della Società del terreno del
Fezzano per il quale doveva essere ancora perfezionato l'acquisto dal
Demanio, la concessione per trenta anni della struttura a Porto
Venere dove costruire e gestire il CEA, nonché il far subentrare la
Società nella concessione demaniale del CEA Palmaria e dell'area in
località Cavo.
Nella
seduta di Consiglio Comunale che votò la Deliberazione l'allora
opposizione (Nardini, Michelini Pistone e Bertirotti per i DS oltre a
Di Pelino della destra) votò contro dopo aver pronunciato interventi
durissimi contro le prerogative che lo Statuto andava a attribuire
alla Società. Netta opposizione anche al conferimento alla società
del terreno del Fezzano su cui poi sorgerà il parcheggio. Anche
molti cittadini, a partire dai partecipanti ai Cantieri
dell'Urbanistica Partecipata che in quel periodo stavano studiando il
Fronte Mare Fezzano e Le Grazie, si dichiararono contrari alla
Costituzione della Spa portando argomentazioni sociali e politiche
oltre che economiche.
Del
progetto del parcheggio del Fezzano i cittadini hanno potuto vedere
una prima immagine nel settembre 2007, quando già il Comune era
retto da un Commissario Prefettizio, la dott.ssa Annunziata Gallo. La
cosa accadde in modo molto casuale, non ci fu nessuna presentazione
da parte dell'Amministrazione. In soli due giorni vennero raccolte
279 firme contro il progetto, tra le quali quelle di Nardini,
Pistone, Bertirotti, Masi e Botta che sarebbero poi diventati
Assessori o Consiglieri Comunali nell'Amministrazione che vincerà le
successive elezioni e che porterà Nardini alla carica di Sindaco.
Nel
periodo del commissariamento era andata avanti la vendita dei box,
ancora sulla carta, erano state versate caparre e soprattutto era
stata cancellata dal bando per l'assentimento la clausola che
permetteve alla Società di non procedere all'assegnazione di box o
posti auto e di revocare il bando nel caso in cui il numero delle
offerte pervenute non fosse sufficiente per coprire l'importo
indicato nel piano economico. Insomma, come dicemmo allora,
l'operazione era stata blindata.
Bisogna
dire anche che nel corso della campagna elettorale della lista
Nardini, l'opposizione alla Società e alla costruzione del garage fu
un cavallo di battaglia sul quale vennero chiesti i voti.
Ma
appena raggiunto il traguardo, nella primavera 2008, tutto cambiò:
la società diventò importante per l'Amministrazione e il progetto
del garage venne prontamente ampliato. Addirittura nel Consiglio
Comunale del 24 gennaio 2009 la Società venne confermata e
trasformata in Srl con l'unico voto contrario a quella deliberazione
del consigliere di minoranza Cozzani, attuale sindaco di Porto
Venere. Più volte i cittadini chiesero una pubblica assemblea per
chiarire la situazione fino a che, stanchi del silenzio avuto come
risposta, convocarono loro stessi la riunione invitando
l'amministrazione.
Nel
corso di questo incontro, 6 febbraio 2009, ripetutamente era stata
fatta al sindaco Nardini la richiesta di azzerare l'operazione,
restituire le caparre pagando la penale anche se questo avrebbe
comportato, a causa della cancellazione della clausola di salvaguardia, un danno erariale per 250.000 euro (!!!). Non ci fu nulla
da fare, tutta l'operazione era diventata utilissima e
irrinunciabile nonostante i cittadini richiamassero l'Amministrazione
al rispetto delle promesse elettorali e paventassero danni ben
peggiori per le finanze del Comune.
In
quel momento si stava parlando di un progetto con 56 box ma il 21
maggio 2009 con una semplice lettera del Sindaco alla Società, al
100% partecipata dal Comune quindi potremmo anche dire con una
lettera a sé medesimo, senza passare per il Consiglio Comunale, il
numero dei box aumentò di 26 unità fino agli attuali 82, più 13
posti coperti e 92 a rotazione.
Nel
novembre 2010 la ditta Farina si aggiudicò i lavori che iniziarono
nel febbraio 2011 e la struttura fu inaugurata in tutta fretta
nell'aprile 2013 in piena campagna elettorale.
Nel
frattempo dall'esperienza dei Cantieri era nata l'Associazione
Posidonia che ha continuato a occuparsi della vicenda con vari
articoli che potete leggere nel blog dell'Associazione QUI, QUI e QUI
Secondo
la ricostruzione letta sulla stampa locale la Guardia di Finanza
avrebbe accertato irregolarità negli appalti, sulle varianti
eseguite in corso d'opera e sull'aumento del numero dei box, aumento
che ha fatto sì che che il parcheggio sia stato definito dagli
investigatori “ampiamente sovradimensionato”.
Attualmente
circa 30 box e alcuni stalli sono ancora invenduti e determinano
spese condominiali per la gestione della struttura che gravano sulla
comunità intera.
La
vicenda del garage del Fezzano ha molto in comune con la vicenda
Piazza Verdi: l'arroganza degli amministratori, la supponenza nei
confronti dei cittadini e il rifiuto di ascoltarli, la mancanza di
trasparenza, insomma la politica del Marchese del Grillo (io sono io
e voi....).
Purtroppo
le conseguenze di una cattiva amministrazione ricadono su tutta la
comunità e non solo in termini economici. Le conseguenze di natura
sociale sono molto pesanti oltre che evidenti: i cittadini hanno
perso fiducia, sono pervasi da un sentimento di inutilità e di
ineluttabilità che li allontana dalla cosa pubblica e
dall'interessarsi al proprio territorio. Questo può far comodo
nell'immediato a amministratori e politici brevimiranti ma
velocemente si ritorce contro di loro.
In
questo momento il Comune di Porto Venere deve affrontare un tema di
vitale importanza che è il futuro dell'isola Palmaria ed è
necessario il massimo e totale rispetto delle leggi e delle regole da
parte degli Amministratori e una ventata di orgoglio e di
consapevolezza del valore enorme del proprio territorio da parte dei
cittadini.
Cittadini
che dopo aver letto la cronaca di questi ultimi giorni si pongono
domande preoccupate: e ora? cosa succederà? c'è una possibilità di
soluzione il più indolore possibile per noi? e soprattutto, il
sindaco può fornirci qualche risposta?
Ottimo articolo, che mi ha fatto conoscere aspetti che non sapevo, ma ci sono sicuramente punti da approfondire, che spero verranno analizzati con rigore dalle autorità competenti. Prima di venire espluso da Facebook, credo temporaneamente, come mi è successo altre volte, perché qualcuno infastidito dalle mie opinioni o domande scomode manda segnalazioni a sproposito, ponevo e mi ponevo due domande:
RispondiElimina1) dall'articolo sul Secolo XIX risultano segnalati gli amministratori dalla giunta Calcagnini in poi, come mai non c'è la dott.ssa Gallo che gestì il commissariamento del Comune dopo la giunta Calcagnini? Sempre che non vi sia una carenza nell'articolo di stampa;
2) come si comportarono le opposizioni in tutti i Consigli Comunali relativi, non solo alla società partecipata, ma a tutto l'iter della struttura a Fezzano?
Credo sarebbe un bel gesto di trasparenza se il Comune pubblicasse tutti i verbali di consiglio comunale e documentazione relativa dalla giunta Calcagnini in poi. Voi che ne dite? Daniele Brunetti www.partigianocivico.it