lunedì 28 dicembre 2015

Cantiere Valdettaro: le opere di tombamento a mare

Dopo l'invio dell'esposto di cui abbiamo parlato nel post precedente, le associazioni e il comitato firmatari si sono rivolti alla Regione Liguria, Dipartimento Ambiente, Settore Bonifiche per chiedere se ci fossero stati sviluppi autorizzativi per quanto riguarda la parte degli interramenti / tombamenti a mare, visto che presso il Cantiere Valdettaro erano giunte macchine per l'infissione di pali e palancole e materiali relativi.
Con una nota del 24 novembre 2015 il dott. Giuseppe Santagata, referente dei procedimenti relativi al SIR Pitelli, comunica che:

La Società Cantieri Valdettaro Srl, in merito all’attivazione dell’intervento “realizzazione di casse di colmate nell’area marina Loc Grazie del Comune di Portovenere”, ha fatto pervenire allo scrivente Settore nota formale del 5 novembre scorso comunicando la fine del procedimento ai fini della legge n 84/1994.
Il Settore scrivente con nota in data odierna ha comunicato alla Società e per conoscenza agli altri soggetti interessati: Autorità Portuale della Spezia; Amministrazione del Comune di Portovenere e all’ARPAL Dipartimento di La Spezia, che l’intervento di che trattasi non è procedibile dal punto di vista “ambientale” atteso che l’allora Conferenza in sede ministeriale (2 aprile 2012 ) non aveva chiuso il procedimento e posto, invece, diverse prescrizioni circa le modalità di realizzazione dell’intervento.
Pertanto, nella suddetta nota viene chiesto alla Società, visto il passaggio delle competenze in capo alla Regione, di fare pervenire allo scrivente settore la relativa documentazione progettuale che tenga conto delle prescrizioni dettate dal Ministero nella suddetta Conferenza, al fine di potersi procedere, in sede di Conferenza dei Servizi regionale, alla valutazione dell’ l’intervento dal punto di vista della salvaguardia ambientale dell’Ex SIN Pitelli.

In previsione di questa Conferenza dei Servizi regionale il Comitato di Salvaguardia Ambientale, l'Associazione V.A.S. e l'Associazione Posidonia hanno elaborato le Osservazioni che pubblichiamo qui di seguito e che sono state inviate il 15 dicembre al Dipartimento Ambiente, Settore Bonifiche della Regione Liguria, all'Area Ambiente della Provincia della Spezia, al Comune di Porto Venere, all'A.R.P.A.L. La Spezia, all'Autorità Portuale della Spezia, alla Capitaneria di Porto della Spezia e all'A.S.L. n. 5 della Spezia




OGGETTO: Osservazioni del Comitato di Salvaguardia Ambientale delle Grazie, dell'Associazione V.A.S. Verdi Ambiente e Società Onlus e dell'Associazione Posidonia in merito a lavori che interessano l'area a mare interna al S.I.R. Pitelli in concessione al Cantiere Valdettaro alle Grazie di Porto Venere (SP).


Il Comitato di Salvaguardia Ambientale della Baia delle Grazie, l'Associazione V.A.S. Verdi Ambiente e Società Onlus e l'Associazione Culturale di Promozione Sociale Posidonia,

VISTO il Protocollo di Intesa sottoscritto da Comune di Porto Venere, Autorità Portuale della Spezia e Società Cantiere Valdettaro s.r.l. il 21/12/2009 con il quale si consentiva alla Società di realizzare interventi diversi fra i quali “opere di riprofilatura delle banchine” per complessivi mq 684 di interramento;

PRESO ATTO che in realtà con le sopraccitate “opere di riprofilatura delle banchine” si realizzerebbero di fatto nuovi piazzali operativi per oltre 2000 mq (comprendendo l’area del bacino di carenaggio ed i vari moli presenti) ed essendo quindi l’opera nel suo complesso di grande impatto ambientale e paesistico e non giustificabile dalla terminologia riferita ad “adeguamento funzionale”;



CONSIDERATO che avverso la variante urbanistica al PUC necessaria all’attuazione del Protocollo di Intesa è tuttora pendente presso il TAR Liguria un ricorso presentato da V.A.S. Verdi Ambiente e Società Onlus a da Comitato di Salvaguardia Ambientale delle Grazie ritenendo tale variante e il successivo Protocollo contrastante con le normative e gli strumenti urbanistici vigenti sia dal punto di vista procedurale degli atti assunti che da quello delle scelte metodologiche e dei contenuti adottati. Il PUC vigente prevede infatti l’obbligo di redazione dei Piani Urbanistici Operativi mentre il Piano Regolatore Portuale del Golfo della Spezia non prevede insediamenti industriali nella baia delle Grazie e, nella fattispecie, nell’area del Cantiere Valdettaro. Sia il PUC che il PRP vigenti non prevedono avanzamenti della linea di costa;


DISEGNO SCHEDA PUC
(si noti l’individuazione dello specchio acqueo che giustamente ricomprende anche l’attuale bacino di carenaggio)


ESTRATTO Norme PRP
(da “Disciplina degli Ambiti di Intervento” - AMBITO 1 – Seno delle Grazie)


“L’eventuale progetto di ristrutturazione dell’attuale impianto nautico dovrà essere
limitato alla sola utilizzazione delle aree dell’attuale cantiere Valdettaro senza la
realizzazione di opere fisse o comunque che modifichino il profilo della costa, senza
appesantire ulteriormente l’occupazione dello specchio acqueo, fatto salvo quanto già approvato dalla Regione Liguria con la procedura di screening.”


VISTO il verbale della Conferenza dei Servizi del 10 giugno 2010 nel quale è riportata la nota 4260 del 9 giugno 2010 con la quale ARPAL espone: “L'area oggetto di una razionalizzazione del fronte banchinato rientra nelle aree a mare del SIN Pitelli.... si andrà a incidere su fondali marini naturali.... gli interventi previsti dovranno essere preceduti da una caratterizzazione di dettaglio …. I previsti riempimenti saranno possibili solo su roccia, oppure, in presenza di sedimenti, qualora ne sia esclusa una loro contaminazione tramite caratterizzazione o, in caso contrario, previa bonifica degli stessi”;

VISTO il verbale della Conferenza dei Servizi del 15 dicembre 2010 nel quale il Settore Ambiente della Provincia della Spezia “rileva le seguenti problematiche: 1) gli specchi acquei si trovano nel sito di Pitelli, pertanto sarà necessario attivare propedeuticamente presso il Ministero dell'Ambiente la procedura di bonifica dei fondali; 2) gli adempimenti funzionali di cantiere potranno comportare l'attivazione di nuovi scarichi di acque reflue o immissioni nell'atmosfera che dovranno essere oggetto di preventiva autorizzazione”;

VISTO la “Caratterizzazione dei sedimenti marini per progetto di ampliamento a mare” eseguita dalla Società Ferrari De Nobili s.r.l. per conto della Società Cantiere Valdettaro s.r.l. e inviata a ARPAL per la validazione il 17/05/2011;

VISTO la “Relazione di validazione relativa alle indagini ambientali del Piano di caratterizzazione dei sedimenti marini antistanti il Cantiere Valdettaro” eseguita da ARPAL e acquisita dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il 30/06/2011 con la quale ARPAL ritiene
“validabili tutti i dati … nonostante il numero di campioni sia esiguo” ritenendo comunque accettabili e non critiche alcune difformità, poiché tutti i valori misurati sono comunque notevolmente inferiori alle CSC

VISTO la Conferenza dei Servizi decisoria svoltasi a Roma il 2 aprile 2012 nella quale viene deliberato di “approvare i risultati della caratterizzazione dei sedimenti marini … a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni: … dovranno essere adottati i dovuti accorgimenti in tutte le fasi di lavoro, valutando la scelta di delimitare l'area di lavoro con barriere, in quanto dai risultati della caratterizzazione si evidenziano superamenti dei valori di intervento sito-specifici relativi ai composti organostannici in tutti i campioni analizzati e, in merito al Mercurio, in un solo campione afferente l'ultimo livello prelevato; … il progetto degli interventi dovrà adottare misure in grado di ridurre al minimo gli impatti sull'ambiente circostante, per la presenza nell'area di arenili e impianti di itticoltura, minimizzando la risospensione di sedimenti e dovrà essere valutata la necessità di delimitare l'area di lavoro con barriere di contenimento, prevedendo in ogni caso un idoneo piano di monitoraggio”.

VISTO il Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dell'11 gennaio 2013 che approva l'elenco dei siti non rientranti nei requisiti del Decreto Legislativo del 3 aprile 2006 e che tra questi è annoverato il sito di Pitelli;

CONSIDERATO che il Decreto sopra citato trasferisce alla Regione Liguria le operazioni di verifica e eventuale bonifica;

CONSIDERATO che avverso questa decisione è stato presentato presso il TAR di Genova un ricorso sostenuto da V.A.S. Verdi Ambiente e Società onlus mentre Legambiente ha presentato analogo ricorso presso il TAR Lazio e che entrambi questi ricorsi sono ancora attivi;

VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n.451 del 19 aprile 2013 che prende atto di questa variazione e individua nell'ARPAL il soggetto al quale affidare le istruttorie tecniche connesse ai vari procedimenti per gli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica delle aree inerenti il S.I.R. Pitelli;

VISTA la Deliberazione di Giunta n. 908 del 26 luglio 2013 che recepisce le conclusioni della Conferenza dei Servizi del 20 maggio 2013 e stabilisce altresì di agire in continuità con le procedure e modalità operative già adottate nell'ambito dello svolgimento delle Conferenze dei Servizi a livello nazionale;

CONSIDERATO che la Baia delle Grazie è compresa nella sua interezza nella perimetrazione del S.I.R. Pitelli;

CONSIDERATO che nel Progetto preliminare di bonifica dell'intera area perimetrata pubblicato da ICRAM nel marzo 2005 relativamente la Baia delle Grazie leggiamo:

  • “la diffusa contaminazione da parte di metalli, IPA e PCB con le concentrazioni più critiche individuate nel seno del Fezzano e delle Grazie” (pag. 9);
  • l'analisi chimica effettuata sui sedimenti ha rilevato all'interno della rada “una forte contaminazione, dovuta principalmente a metalli pesanti ed elementi in tracce e a composti
    organostannici, e secondariamente ad idrocarburi policiclici aromatici, idrocarburipesanti e policlorobifenili” … “il maggior grado di contaminazione e la sua maggiore estensione si rileva nei primi 70-100 cm. Dopo il primo metro la contaminazione si concentra quasi totalmente in aree molto circoscritte... dove oltre a essere presente un'intensa attività antropica, è forte la tendenza all'accumulo dei sedimenti: ....seni del Fezzano, di Panigaglia e delle Grazie” (pag. 49);
  • “una distribuzione della contaminazione analoga a quella del piombo è stata evidenziata per lo zinco con concentrazioni molto superiori ai valori di intervento …. Nei primi 50 cm si osserva la massima estensione della contaminazione che interessa …. parte del seno delle Grazie (l'area interessata è la fascia prospicente l'abitato e quindi anche il Cantiere Valdettaro) (pag. 61);
  • “le concentrazioni dei composti organostannici (TBT) risultano superiori ai valori di intervento fissato per la Rada della Spezia …. nel seno delle Grazie fino a 3 metri” (pag. 66);
  • “la fascia più costiera (per la Baia delle Grazie la parte di fronte al paese, quindi antistante il Cantiere Valdettaro, vedi tavola pag. 71) risulta, nel suo strato più superficiale, interessata da una contaminazione diffusa di rame” (pag 70); “nello strato sottostante le aree contaminate (da rame) siriducono notevolmente di estensionee il tratto di costa occidentale della Rada risulta completamente esente da contaminazioni, eccetto per un hot spot nel seno delle Grazie (davanti al paese vecchio e quindi al Cantiere Valdettaro) (pag. 72);
  • “le concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) … sono risultate superiori ai valori di intervento nel primo metro ….. nel seno delle Grazie” (pag 80);
  • “analogo discorso vale per la distribuzione delle concentrazioni di policlorobifenili (PCB) nel primo metro, i cui livelli più critici sono stati determinati in diverse aree, molto circoscritte” (pag. 85) (la mappa a pag 86 segnala nella baia delle Grazie l'area davanti al paese vecchio quindi davanti al Cantiere Valdettaro)
  • “lo stagno … presenta concentrazioni più alte della media nel seno … delle Grazie” (pag. 101)

CONSIDERATO che:
  • nella carta complessiva delle aree da bonificare la baia delle Grazie è inserita nella sua totalità (pag. 123)

  • nella tavola che rappresenta la situazione per lo strato da 0 a 50 cm la baia delle Grazie è considerata “area da sottoporre prioritariamente ad intervento di bonifica” (tavola a pag. 160)
  • per lo strato da 50 a 100 cm è “area da sottoporre a intervento di bonifica” (pag. 161)
  • la baia delle Grazie, la parte prospiciente il Cantiere Valdettaro, è valutata “area da sottoporre prioritariamente a intervento di bonifica” negli strati da 100 a 150 cm (pag 162), da 150 a 200 cm (pag 163), da 200 a 250 cm (pag. 164) e da 250 a 300 cm (pag. 165)
VISTO i risultati dei saggi ecotossicologici effettuati sui sedimenti, pubblicati nel Progetto di bonifica elaborato dall'ICRAM alle pagine 103/104 dove è evidenziato che “La maggior parte dei sedimenti saggiati, infatti, è in grado di provocare effetti tossicologici acuti importanti, sia nella frazione solida che liquida. Ciò denota la presenza di miscele complesse di contaminanti di natura organica ed inorganica in forma di concentrazione biodosponibile per gli organismi”

VISTO quanto affermato nel Progetto ICRAM: “dovrà essere data priorità (per gli interventi di bonifica) a quelle aree i cui livelli elevati di contaminazione dei sedimenti potrebbero determinare
situazioni di rischio sanitario-ambientale”;

VALUTATA la mozione presentata al Consiglio Regionale dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle e approvata a agosto 2015 con la quale si impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente

“affinché:
- ......
- avviino con tutte le istituzioni territorialmente interessate, un’immediata campagna di monitoraggio integrativa di quella svolta fino ad ora, a partire dalle aree ancora non caratterizzate, utilizzando strumenti geodiagnostici adeguati;

- convochino la conferenza dei servizi prevista dalla vigente normativa anche per i siti di interesse regionale al fine di valutare la revisione/integrazione dell’attuale caratterizzazione (verifica dei livelli di inquinamento) anche alla luce della campagna di cui al punto 3, in particolare in relazione al livello di permanenza del rischio eco tossicologico in atto;
-......

CONSIDERATO che uno degli spazi interessati dai riempimenti è quello attualmente utilizzato dal bacino di carenaggio che nel progetto viene considerato, erroneamente a nostro giudizio, quale “terraferma” e quindi progettualmente escluso dal S.I.R. Pitelli e non conteggiato nelle aree necessitanti bonifica ambientale e che cio’ oltretutto risulta essere difforme dalla realtà in quanto trattasi di una struttura “pseudo-galleggiante” aggettante su specchio acqueo che sovrasta un “fondale marino” oltre ad essere comunque una installazione industriale estranea al sito e necessitante, a nostro parere, comunque di bonifica (demolizione / smantellamento);



CONSIDERATO che l'area del Cantiere Valdettaro è ricompresa nella parte a mare del S.I.R. Pitelli e che le risultanze del Progetto di bonifica ICRAM costituiscono atto amministrativo vincolante per gli Enti competenti e per tutte le attività che ricadono internamente alla perimetrazione del S.I.R. Pitelli;

VISTO il già citato Progetto ICRAM, approvato con Conferenza dei Servizi del 24 marzo 2014, documento che ha carattere prescrittivo per qualsiasi attività di dragaggio /bonifica messa in atto all'interno del Golfo, e che prescrive debba essere svolta una Istruttoria Tecnica che metta a confronto varie tecniche di dragaggio al fine di scegliere la più sicura e la più adatta al sitio in cui si opera, nell'osservanza di quanto scritto alla pag. 127: “nel caso dell'area marina perimetrata … in considerazione dell'elevata contaminazione riscontrata nei sedimenti e della presenza di obiettivi sensibili ai potenziali effettti della attività di dragaggio (vedi per esempio impianto di itticoltura all'interno della baia) … sarà data priorità all'analisi della produzione di torbidità e dell'aumento dei solidi in sospensione”;

VALUTATA l'elevata antropizzazione dell'area e i conseguenti elevati rischi sanitari che deriverebbero da una mancata bonifica e/o da una non corretta esecuzione del dragaggio;

CONSIDERATO che all'interno del Cantiere Valdettaro sono previsti, (in parte già iniziati relativamente alla predisposizione di strutture antinquinamento e pali di confinamento apparentemente senza aver acquisito tutti i titoli autorizzativi), lavori di riempimento a mare con conseguente costruzione di nuovi piazzali e che tali lavori prevedono l'infissione di pali e palancole;

VISTO l'esposto presentato dagli scriventi alla Procura della Repubblica in data 30 ottobre 2015 in cui si chiede intervento mirato alla sospensione immediata delle lavorazioni in atto nel caso esse siano effettivamente eseguite senza titoli autorizzativi: titolo Edilizio, Paesaggistico, Idraulico e Ambientale

CONSIDERATO che i lavori di cui sopra sono conseguenti a una variante urbanistica a un PUC che non è mai stato sottoposto a V.A.S.

VALUTATA la sentenza della Corte di Giustizia della UE del 22/9/2011 secondo la quale non si può escludere la V.A.S. a priori, ma solo dopo un'adeguata istruttoria di verifica, per piani che determinano l'uso di piccole aree a livello locale che riguardano un unico oggetto di attività economica

VALUTATA la sentenza n. 197/2014 della Corte Costituzionale che, relativamente all'applicabilità della VAS (sia ordinaria che verifica di assoggettabilità) ai piano minori su piccole aree e alle varianti ai Piani urbanistici generali. ha deliberato come la necessità del ricorso  alla  procedura di VAS o di assoggettabilità dipenda, non già da un dato  meramente quantitativo  riferito  alle  dimensioni di interventi la cui inoffensività sull'ambiente sia aprioristicamente  ed  astrattamente affermata  in  ragione  della  loro  modesta  entità, bensì dalla accertata significatività  dell'impatto   sull'ambiente e sul patrimonio  culturale  che  detti  interventi  (seppure  non estesi) concretamente  hanno  capacità  di  produrre   (come   espressamente previsto dal comma 1 dell'art. 6 del DLgs. n. 152 del 2006).
DICHIARANO:

La propria contrarietà ai nuovi riempimenti a mare previsti con conseguenti nuovi avanzamenti della linea di costa in difformità e contrasto alle normative urbanistiche vigenti (PUC e PRP);

La propria contrarietà al tombamento degli inquinanti presenti nei fondali marini
caratterizzati, peraltro come da prescrizione ARPAL sopra richiamata, in ragione anche della
presenza in zona di molte risorgive carsiche sotterranee con possibili sversamenti a mare di inquinanti;

La propria contrarietà al tombamento del bacino di carenaggio “pseudo-galleggiante” ritenendola installazione industriale aggettante su specchio acqueo e non “terraferma” e quindi necessitante di bonifica (demolizione / smantellamento);


CHIEDONO:

  • che vengano fermati i lavori eventualmente in corso presso il Cantiere Valdettaro alle Grazie di Porto Venere (SP);
  • che prima di ogni concessione e/o autorizzazione venga presentato Progetto di bonifica secondo gli indirizzi del documento ICRAM e successive note ARPAL;
  • che venga svolta la prescritta Istruttoria Tecnica prima di qualsiasi intervento che comporti movimento sui fondali;
  • che venga prioritariamente verificata l'assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica

CHIEDONO altresì:

  • di essere informati su ulteriori sviluppi riguardo l’oggetto;
  • di partecipare alla prossima Conferenza dei Servizi;
  • l’acquisizione agli atti della stessa delle presenti Osservazioni con riserva di presentare eventuali integrazioni si rendessero necessarie




Comitato di Salvaguardia Ambientale della Baia delle Grazie Fabio CARASSALE

Associazione V.A.S. Verdi Ambiente e Società Onlus Franco ARBASETTI

Associazione Culturale di Promozione Sociale Posidonia Gabriella REBOA











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