- Transazione fra la società Porto Venere Sviluppo s.r.l. e Farina costruzioni s.r.l. Provvedimenti
- D.C.C. Nr 58/2006e D.C.C. Nr 6/2011. Provvedimenti
Sulle vicende che portano
alla transazione di cui al primo punto abbiamo già scritto
QUI. Si tratta di una richiesta di 322.425,15 euro da parte dell'impresa Farina, l'impresa che ha costruito il garage al Fezzano, così giustificata: maggiori tempi impiegati nell'esecuzione
dei lavori per cause non riconducibili a responsabilità
dell'impresa, interessi maturati per ritardati pagamenti, maggiore
costo materie prime e, per 61365,32 euro, lavori eseguiti al di fuori
dell'appalto.
Tali opere fuori appalto
riguardano sia guarniture e finiture di dettaglio per meri
miglioramenti estetici, sia interventi esclusivamente finalizzati
alla messa in esercizio della struttura del parcheggio. Ricordiamo
che il parcheggio è stato inaugurato ad aprile 2013, in piena
campagna elettorale e a ridosso delle elezioni comunali che si sono
tenute nel maggio dello stesso anno.
Della richiesta fatta
all'impresa costruttrice di opere extra appalto non sono stati
trovati atti, come relazionato dall'attuale Amministratore Unico
Lorenzo Dorgia nel corso del Consiglio Comunale e come riferito dal
Sindaco che ha parlato di opere “commissionate a voce”, senza un
verbale di Consiglio di Amministrazione, senza una richiesta di
preventivo, senza una decisione della Giunta Comunale o del Consiglio
Comunale di autorizzare tali opere. L'allora Presidente della
Società, Ilaria Baracco, interpellata da Dorgia, ha risposto in data
12 gennaio 2015 che “data la volontà espressa dall'Amministrazione
Comunale di Portovenere, Socio Unico della Società, di effettuare
l'apertura al pubblico della struttura parcheggio prima dei ponti
festivi primaverili (25 aprile/01 maggio) e quindi prima della fine
di aprile 2013, il C.d.A. della Società diede mandato ai Tecnici
Incaricati di fare eseguire dall'Impresa presente in loco le opere
elencate nella vs lettera, dopo averne fatto verificare, di volta in
volta, l'effettiva assoluta necessità, l'urgenza, la rispondenza ai
necessari requisiti di sicurezza e valutatane la relativa modesta
entità in rapporto al beneficio per l'Opera Pubblica da mettere in
esercizio”.
Così fu possibile
inaugurare in tutta fretta l'opera a fini propagandistici, senza
collaudo e senza certificazione di agibilità.