lunedì 3 novembre 2014

Assemblee pubbliche nel comune di Porto Venere: positività e negatività

A seguito della nostra richiesta di assemblea sull'area ex Pittaluga e sul (mal)funzionamento del sistema fognario, di cui abbiamo parlato QUI, sono state indette dall'Amministrazione tre pubbliche riunioni, una per frazione.
Nell'assemblea tenutasi alle Grazie l'Associazione Posidonia ha presentato il seguente documento:

L'Associazione Posidonia ha da tempo pensato di organizzare assemblee pubbliche su vari argomenti che toccano le tre frazioni. Per Le Grazie, visti i disagi pesanti verificatisi quest'estate, aveva pensato di iniziare con il problema dell'area ex Pittaluga e con il malfunzionamento del sistema fognario. L'assemblea su questi argomenti era stata fissata per il 9 ottobre e l'Associazione aveva invitato l'Amministrazione che avrebbe dovuto mettere a disposizione dei cittadini tutte le informazioni in suo possesso: mappe, progetti, analisi e quant'altro.
La proposta di un incontro è stata avanzata, su sollecitazione non solo di soci ma anche di altri cittadini, perché riteniamo tali questioni meritevoli di un approfondimento che non sia superficiale o semplicemente illustrativo, ma che fornisca adeguate informazioni sulla situazione, sulle opzioni possibili, sui passi già fatti e quelli da fare.
Sull'area ex Pittaluga sono state eseguite analisi che hanno riscontrato la presenza di materiali e sostanze inquinanti provenienti sia dall'attività di cantiere presente in passato in quell'area sia dalla presenza del distributore. I risultati delle analisi (a disposizione di chiunque presso la sede dell'Associazione) hanno evidenziato quantità di materiali tossici, metalli pesanti e idrocarburi in particolare, a livelli altissimi, anche a bassa profondità, pericolosi per le persone. Quindi che quest'area sia fortemente inquinata non lo dicono quattro cittadini un po' fissati ma lo dicono le analisi di cui sopra e lo dice soprattutto la Regione che ha inserito l'ex Pittaluga tra i siti inquinati e da bonificare della Liguria.

venerdì 24 ottobre 2014

E' successo di nuovo: un sindaco querela un cittadino

L'Amministrazione Comunale di Porto Venere con Deliberazione della Giunta Comunale n. 201 del 17 ottobre 2014 ha deciso di querelare un privato cittadini, Daniele Brunetti, amministratore del profilo facebook “Comitato spiagge libere dell'Olivo”. La colpa di Brunetti è avere pubblicato su facebook per due volte la frase "l'ex comandante Pruzzo mi ha riferito che per quanto riguarda il parcheggio pubblico alle Terrazze, la pratica è stata sospesa dal Sindaco Matteo Cozzani".
Questa frase è stata considerata “gravemente lesiva del decoro, del buon nome e dell’immagine giuridico – istituzionale del Comune di Porto Venere” nonché diffamatoria nei confronti del Sindaco.
Della vicenda di questi parcheggi ci siamo occupati anche noi QUI pavesando anche un possibile danno erariale per mancato introito da parte del Comune. L'unica cosa successa da allora è stata l'eliminazione del cancello a scorrimento che impediva l'accesso ai parcheggi liberi quando la struttura non è aperta al pubblico.
Riprendendo questo tema, Brunetti ha chiesto ragione di questo “non procedere” e riferendo, dice, parole di altra persona, ha utilizzato il termine “sospesa”. QUI uno scritto di Brunetti.
Quello che ora vorremmo mettere in evidenza non è se Brunetti abbia fatto bene o male, se abbia o no leso l'onorabilità dell'Amministrazione. La nostra posizione sulle denunce è già stata espressa più volte con comunicati quando l'Amministrazione Nardini aveva deliberato di querelare cittadini e associazioni che criticavano il progetto Kipar sulla Palmaria e abbiamo applaudito QUI il Sindaco Cozzani, proprio lo stesso che ora ha sporto denuncia, quando ha revocato la querela della precedente amministrazione.
A nostro parere il Sindaco ha perso l'occasione per rispondere in modo chiaro e trasparente su una questione che è da tempo all'attenzione dei cittadini. Nascondersi dietro la denuncia/querela manifesta solo debolezza, non è un modo di rapportarsi con i cittadini, qualsiasi sia la critica da loro rivolta al Sindaco e/o all'Amministrazione. Utilizziamo volutamente il termine “critica” poiché, da semplici cittadini, non ravvisiamo altro negli scritto di Brunetti, né offese né contenuti diffamatori.

domenica 12 ottobre 2014

15-16 ottobre in piazza a Roma contro lo Sblocca Italia

Il 15 e il 16 ottobre prossimi oltre 160 tra comitati, organizzazioni sociali, associazioni e reti territoriali e nazionali attive su estrazioni petrolifere, infrastrutture energetiche, grandi opere, acqua e servizi pubblici locali, gestione dei rifiuti, bonifiche, salute e ambiente, saranno in piazza a Roma per una due giorni di presidio sotto il parlamento durante la discussione in aula per la conversione in legge del decreto Sblocca-Italia. Di seguito il Comunicato stampa degli organizzatori.


“Blocca lo Sblocca Italia”, difendi la tua terra!
 

Mercoledì 15 e giovedì 16 Ottobre (ore 10-14) a Roma (P.zza Montecitorio) due giorni di presidio di comitati e cittadini davanti al Parlamento.
Un attacco all’ambiente senza precedenti e definitivo: è il cosiddetto Decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi il 13 settembre scorso. Un provvedimento che condanna il Belpaese all’arretratezza di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e concentrata in poche mani. È un vero e proprio assalto finale delle trivelle al mare che fa vivere milioni di persone con il turismo; alle colline dove l’agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo; addirittura alle montagne e ai paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio. Basti pensare che il Governo Renzi rilancia le attività petrolifere addirittura nel Golfo di Napoli e in quello di Salerno tra Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi e la costiera Cilentana, dell'omonimo Parco Nazionale". 

domenica 5 ottobre 2014

Conoscere per capire. Area Pittaluga

L'Associazione Posidonia, accogliendo anche le istanze di numerosi cittadini, ha promosso una pubblica assemblea per dibattere, insieme all'Amministrazione, sulla situazione dell'area Pittaluga e del sistema fognario nella frazione delle Grazie.
Inizialmente la riunione era prevista per il 9 ottobre ma l'Amministrazione ci ha fatto sapere di non poter intervenire in quella data e ha dato la disponibilità per un altro giorno, ancora non fissato, ma comunque entro la fine del mese di ottobre.
Sulla grave situazione di inquinamento dell'area abbiamo scritto nel post precedente e nella pagina dedicata. Aggiungiamo che questa area è inserita nell'elenco dei siti regionali da bonificare nella tabella B, cioè tra quei siti per i quali è stato presentato un progetto di bonifica. Nell'aggiornamento dell'elenco dei siti pubblicato nel gennaio 2013 nel BUR della Regione Liguria, è scritto che per l'area Pittaluga esiste un progetto di bonifica e messa in sicurezza ma non c'è nessuna certificazione di avvenuta bonifica.
Dopo la pubblicazione del post precedente, e quasi contemporaneamente alla nostra richiesta di assemblea, l'area Pittaluga è stata cantierata ed è comparso un cartello che annuncia “lavori di sistemazione e asfaltatura” eseguiti dall'Autorità Portuale con progetto dell'ing. Simonelli.
I cittadini come al solito vedono le cose accadere e devono limitarsi ad un atto di fede sulla bontà dell'operato ma molte sono le domande che si fanno, sia di natura amministrativa che, soprattutto, di natura igienico-sanitaria.


sabato 30 agosto 2014

Area Pittaluga: una vicenda emblematica


Riportiamo brevemente la vicenda dell'area ex Pittaluga con alcune nostre considerazioni. La cronaca più dettagliata di questa vicenda si legge QUI.
L'area ex Pittaluga è in concessione al Comune di Porto Venere che, nel 2005, ha deliberato di riqualificarla. Il progetto di riqualificazione comprendeva anche una relazione geologica che ha evidenziato la presenza di idrocarburi. Nel 2006 vengono commissionate da parte del Comune indagini più approfondite. Analoghe indagini vengono effettuate dall'A.R.P.A.L. e il Comune è obbligato dall'art. 42 del D.Lgs 152/06 ad elaborare un Piano di caratterizzazione ambientale. Attraverso la procedura della Conferenza dei Servizi viene attivata l'elaborazione del Piano che, dopo integrazioni, viene approvato a fine 2008. Nel 2009 viene approvata, sempre tramite la procedura della Conferenza dei Servizi, la Relazione tecnica descrittiva delle indagini. Nel corso di questa Conferenza viene anche stabilito di notificare gli atti del procedimento alla società AgipFuel, gestore del distributore di carburante presente in loco.


martedì 26 agosto 2014

E' passato più d'un anno dall'insediamento del nuovo Sindaco e della nuova Giunta ....

Riceviamo e pubblichiamo questo contributo del nostro socio Corrado Giudici
 
L’annuncio dello sbarco dei marxiani alle Grazie e la decisione di Posidonia di ospitare e diffondere gli interventi di questi quattro ragazzi, che spero abbiano presto numerosa compagnia, e infine il contenuto dei primi loro scritti, mi spingono, a oltre un anno dall’insediamento del nuovo Sindaco e della nuova Giunta Comunale, a rilanciare alcune riflessioni.
Il nuovo Sindaco e la nuova Giunta avevano suscitato grandi aspettative di rinnovamento, che pur non essendo state del tutto tradite, sono però state in buona parte deluse.

TRASPARENZA - Sul piano della trasparenza è innegabile che qualcosa sia stato fatto per quanto riguarda la pubblicità degli atti (p.e. la possibilità di seguire le sedute del Consiglio via internet) e anche l’attenzione riservata alle varie Associazioni presenti sul territorio e ai singoli cittadini, nel senso dell’ascolto e del dialogo (più per il primo che per il secondo), appare migliorata. Il positivo si ferma qui. Siamo ben lungi da quella trasparenza e soprattutto da quell’opera di promozione e sostegno della partecipazione che ci si aspettava e che è necessaria per far riprendere ai cittadini il controllo e la gioia nel contribuire al governo, in senso lato del territorio.

giovedì 24 luglio 2014

Le buone pratiche



Riproduciamo integralmente un articolo di Domenico Finiguerra, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano, promotore della campagna e del movimento nazionale Stop al consumo di territorio e cofondatore del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori.

La distanza tra istituzioni e cittadini è ormai enorme. Il solco che divide il popolo dalla politica è sempre più profondo. Da anni, anzi da decenni, si sentono politici, commentatori, giornalisti e semplici cittadini che lo ripetono.
La sensazione generalizzata di tutti è quella di essere considerati soltanto portatori di voti in occasione delle elezioni. Una domenica, di solito in primavera, andiamo in una scuola, votiamo, ci mettono un timbro sul certificato elettorale. E poi? Ci si rivede al prossimo turno elettorale. E' la democrazia rappresentativa. Purtroppo, però, le persone che considerano utile votare sono sempre meno. La partecipazione elettorale è ogni volta più bassa ed il partito degli astensionisti è il più “non votato”.
Tanto fanno sempre come gli pare!” “Ma se sono tutti uguali cosa vado a votare a fare!” “Me ne vado al mare!”.
E' così. Quasi dappertutto. Quasi.

sabato 24 maggio 2014

Inganni e bugie

Dobbiamo nuovamente intervenire sulla vicenda della società Porto Venere Sviluppo e sulla costruzione dei box auto al Fezzano. Di tutto questo abbiamo già scritto QUI e QUI. Pensavamo di avere toccato il fondo e che nulla di peggio avremmo dovuto scoprire. Ci sbagliavamo: nel Consiglio Comunale del 13 maggio, visionabile QUI, abbiamo saputo che la ditta costruttrice del parcheggio ha richiesto ulteriori 332.000 euro, una parte dei quali per l'avvenuta esecuzione di opere non presenti nel capitolato di appalto ma che “le sono state commissionate a voce”.
Già altre opere erano state autorizzate con semplice lettera della quale abbiamo scritto QUI, un ampliamento mai passato in Consiglio Comunale. Si tratta di 26 box costruiti in più rispetto al progetto e che già stanno gravando sulle finanze di tutti i cittadini di Porto Venere sotto forma di spese condominiali. Il calcolo è facile: attualmente più di 30 box e alcuni stalli sono ancora invenduti e su questi la Società, cioè il Comune, cioè NOI paghiamo le spese di condominio. Ben diverse sarebbero queste spese se su di esse non gravassero i tristemente famosi 26 box. 

mercoledì 7 maggio 2014

Note al Consiglio Comunale del 29 aprile

Nel Consiglio Comunale del 29 aprile a Porto Venere sono state prese importanti decisioni. Una di queste riguarda la nostra Associazione e precisamente le Osservazioni da noi presentate a una variante al progetto PEEP al Fezzano, pubblicate QUI.

La delibera di Consiglio n. 10, QUI, accoglie l'osservazione sulla mancata applicazione al progetto della procedura di Valutazione Ambientale Strategica e rimanda a approfondimenti in merito. Gli altri punti delle nostre Osservazioni sono stati considerati non accoglibili e quindi rigettati, rimandando per alcuni di essi alla deliberazione n. 9, QUI, approvata nello stesso Consiglio Comunale.


lunedì 28 aprile 2014

C'era un sentiero nel bosco

La collina sopra Porto Venere è percorsa da numerosi sentieri; alcuni, mappati dal CAI, conducono ai sentieri del Parco delle 5 terre o all'Alta Via del Golfo, altri sono antichi percorsi di collegamento.
Uno di questi, il viottolo della Martina, in zona SIC, è interessato in questo periodo da importanti opere non autorizzate né dall'Amministrazione Comunale né da tutti i proprietari confinanti con il sentiero.
Questo viottolo (nella mappa è segnato in rosso l'antico percorso e in verde il nuovo) è stato deviato dall'originario sedime su terreni privati, tagliando alberi, togliendo terra ai lati e scalpellando la roccia,
sono state aperte due brecce in antichi muri di proprietà per metà demaniale,
sta per essere trasformata in rampa distruggendone i gradini un'antica scala testimoniale citata nel PUC,
e, con possibile pericolo idrogeologico, sono state posizionate gabbie metalliche contenenti pietre per facilitare l'attraversamento del Fosso della Martina.
Questo fosso nell'alluvione dell'agosto 2010 ha sparato a valle, fino alla spiaggia, sassi, fango e detriti vari creando non pochi problemi.
Segnalazione di questi gravi interventi è stata fatta sia all'Amministrazione Comunale che al Corpo Forestale che dovrebbero al più presto intervenire in difesa del territorio e del bene comune.

Il titolo di questo post riprende il titolo di un intervento di Marco Preve su una analoga situazione a Sestri Levante, articolo che potete leggere QUI

lunedì 14 aprile 2014

Amministrazioni brevimiranti

La struttura ricettiva alberghiera in costruzione a Porto Venere in via Garibaldi (sopra il seno dell'Olivo) è in vendita. L'annuncio è apparso in un giornale specializzato in vendite immobiliari e nel sito internet della stessa Agenzia Immobiliare.

La vicenda di questa struttura (che abbiamo brevemente riassunto in coda a questo post) non ha avuto inizio in periodo di boom economico ma quando già la crisi e il calo dei consumi, quindi anche delle vacanze in albergo, cominciavano a farsi sentire.
Alla incomprensibile costruzione di nuovi alberghi a Porto Venere aveva dedicato ampio spazio nel settembre 2012 il quotidiano La Repubblica con un articolo di Marco Preve dal titolo “Assedio alla collina”, articolo da noi ripreso QUI
Già in quel post facevamo rilevare come il territorio sia “sempre stato sfruttato economicamente e monetizzato, senza nessuna attenzione alla qualità, con finalità mirate non all'interesse collettivo ma quasi sempre a quello privato” e sottolineavamo l'inutilità di questi interventi che possono solo creare situazioni di degrado nel territorio.


giovedì 27 marzo 2014

La nave dei veleni arrivata in America

I cittadini della Spezia hanno finalmente saputo la verità sul carico che è partito dal Porto Militare sulla Pacific Egret, vicenda oggetto del post precedente, la Nave dei veleni. La hanno saputa non dalle istituzioni cittadine, che continuano a tacere, ma da un comunicato congiunto dei Governi americano e italiano: si è trattato di ben 74 chili di uranio arricchito e plutonio. La nave ha sbarcato il suo carico nel South Carolina e sta ora facendo ritorno in Inghilterra.
L'operazione è iniziata a gennaio quando dal nord Italia il materiale è stato trasferito vicino Roma in uno stabilimento della Sogin per un preliminare trattamento di stabilizzazione, da lì poi verso La Spezia dove è stato imbarcato. Buona parte dell'Italia è stata interessata da questi passaggi senza che fosse data nessuna informazione alla popolazione sui possibili rischi e sui comportamenti da tenere. Solo grazie all'attenzione degli abitanti di Marola il caso è venuto alla luce facendo emergere in tutta la loro gravità le mancanze delle nostre Istituzioni, mancanze elencate QUI da Marco Grondacci.
Continuiamo a seguire il caso



lunedì 24 marzo 2014

La nave dei veleni

Stiamo seguendo da ormai tre settimane i racconti e i commenti sul passaggio in città, nella notte tra il 3 e il 4 marzo, di tre tir che trasportavano materiale radioattivo, materiale imbarcato all'interno dell'Arsenale Militare su una nave partita subito per non si sa quale destinazione. Stiamo seguendo in particolare gli articoli su Il Secolo XIX, il blog dell'associazione MuratiVivi di Marola, primi e diretti spettatori di quanto è accaduto sotto le loro case, e il blog di Marco Grondacci.
Oggi vogliamo riassumere e commentare le dichiarazioni rilasciate dai massimi rappresentanti delle istituzioni spezzine e anche da ministri della Repubblica.
Il giorno 4 marzo il Prefetto Forlani dichiara di non avere “intenzione di comunicare nulla su questa questione”. Il Sindaco della Spezia Federici dichiara di non avere “nessuna maggior informazione in proposito. I sindaci sono coinvolti solo se vi sono rischi per la popolazione o in caso di incidenti nel corso di trasporti speciali”.
Dalla Marina Militare: “Non è una nostra operazione, ci siamo solo limitati a mettere a disposizione un molo e a fornire appoggio logistico come ci è stato richiesto». DaI Ministero della Difesa, uffici del Ministro Roberta Pinotti: ”I nostri mezzi e i nostri uomini hanno solo dato supporto logistico su richiesta del ministero dell’Interno, che ha coordinato tutte le fasi di questo intervento. Non sappiamo nulla di più e questo è tutto ciò che possiamo comunicare».
Finalmente il 7 marzo, grazie alla protesta crescente in città e ai numerosi articoli usciti sui giornali, il Prefetto fornisce alcune informazioni sul trasporto e rilascia dichiarazioni a sostegno della segretezza. Il Prefetto informa che si è trattato di trasporto “stradale e marittimo di sostanze fissili non irraggiate per usi civili provenienti da un deposito nazionale” Precisa che “l'operazione è avvenuta nel totale rispetto della normativa nazionale ed internazionale in materia di sicurezza e protezione civile” Sulla mancata informazione alla popolazione afferma che “gli obblighi di informazione secondo le prescrizioni del DPCM 10 febbraio 2006, par.5. vanno garantiti nei confronti della popolazione interessata soltanto nel caso di incidente durante il trasporto che comporti un'emergenza radiologica”.

venerdì 14 marzo 2014

Il Golfo dei veleni

L'Associazione Posidonia incontra sabato 15 marzo alle ore 17 la giornalista e scrittrice spezzina Sondra Coggio per parlare con lei del suo ultimo libro, Il Golfo dei veleni. Ci aiuteranno in questa conversazione Fabio Nardini, editore del libro, Marco Grondacci, ricercatore in Diritto Ambientale e Paolo Varrella Presidente di Legambiente La Spezia. Sondra Coggio collabora con Il Secolo XIX ed ha al suo attivo libri tratti dalla cronaca e dalla storia spezzina. Nel libro-inchiesta “Il Golfo dei veleni“, (Cut- Up Edizioni, Collana Spezie) ripercorre i fatti che portarono alla morte del Capitano Natale De Grazia proprio quando stava indagando sulle “navi dei veleni”, le carrette piene di rifiuti tossici fatte affondare nel Mediterraneo. Molte di queste carrette sono partite o transitate dai moli del porto della Spezia, hanno lasciato nel nostro Golfo un po' dei loro veleni e sono poi affondate in circostanze e in luoghi non ancora del tutto chiari. Nel corso di queste indagini De Grazia, in viaggio dalla Calabria alla Spezia, venne avvelenato nel 1995. Dopo un tentativo di archiviare questa morte come “naturale” e dopo che sono stati desecretati gli atti su quello che ormai viene definito l'omicidio dell'ufficiale, anche grazie alle testimonianze di pentiti di mafia, si sono riaperte le indagini.
Il libro della Coggio ripercorre puntualmente le dichiarazioni dei pentiti e gli atti delle Commissioni Parlamentari che si sono occupate delle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, atti nei quali il nome della nostra città ricorre ossessivamente.
Da qualche settimana il Capitano Natale De Grazia è cittadino onorario della Spezia. Se “onorario” è titolo attribuito a persona “degna di essere onorata”, il libro di Sondra Coggio rende a De Grazia l'onore più alto, quello della memoria.

mercoledì 5 marzo 2014

RIPRENDIAMOCI LA CITTA'




Il nostro Golfo è diventato, da molti anni, un contenitore di fonti di inquinamento che causano gravi problemi alla nostra salute. Siamo la provincia che "vanta" la maggior percentuale al mondo di tumori legati all'amianto, abbiamo altissime percentuali di malattie dell'apparato respiratorio, dall'asma ai tumori polmonari, e altre patologie quali ictus e disturbi cardiaci riconducibili a fattori inquinanti.
Nonostante queste evidenze i cittadini che protestano, contro le discariche, le bonifiche finte e mai risolutive, le polveri dell'Enel, i veleni sotterrati ovunque, ecc., vengono accusati di fare allarmismo, di essere contro la “modernità” e contro i lavoratori. 
In realtà questi cittadini difendono e riaffermano valori sanciti dalla nostra Costituzione nella quale il lavoro, la salute e la sua tutela, sono oggetto di importanti articoli.
La nostra Costituzione con straordinaria modernità, all'articolo 32 sancisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività tutelato dallo Stato.
All'articolo 41 sancisce che l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
Con questo articolo la Carta Costituzionale riafferma la preminenza assoluta al diritto alla salute di cui all’art. 32 citato sopra.
Dunque la tutela della salute dei cittadini (e quindi anche dei lavoratori), della loro integrità psico-fisica, assurge al rango di diritto fondamentale, sovraordinato a tutti gli altri diritti previsti dalla Costituzione.
Anche la Corte Costituzionale, con sentenza n. 399 del 1996, ha sottolineato con forza che “la salute é un bene primario che assurge a diritto fondamentale della persona ed impone piena ed esaustiva tutela, …...... La tutela della salute riguarda la generale e comune pretesa dell’individuo a condizioni (di vita, di ambiente e di lavoro) che non pongano a rischio questo suo bene essenziale”
 
Per chiedere verità, giustizia e rispetto della nostra Costituzione l'Associazione Posidonia ha aderito alla manifestazione di sabato 8 marzo

giovedì 13 febbraio 2014

L'Italia frana ancora quando piove

“I disastri arrivano ormai a ritmo accelerato: e tutti dovremmo aver capito che ben poco essi hanno di “naturale” poiché la loro causa prima sta nell’incuria, nell’ignavia, nel disprezzo che i governi da decenni dimostrano per la stessa sopravvivenza fisica del fu giardino d’Europa e per l’incolumità dei suoi abitanti. ..................... Fino a che la difesa della natura e del suolo non diventerà la base della pianificazione del territorio, fino a che questo non sarà considerato patrimonio comune (anziché res nullius, come è stato finora), continueremo a contare le morti e le distruzioni”.
Questo scriveva Antonio Cederna in un articolo dal titolo Perché l'Italia frana quando piove pubblicato sul Corriere della Sera il 3 gennaio 1973, quarantuno anni fa.
E' cambiato qualcosa da allora? Leggendo le cronache di questi giorni la risposta è un deciso no.
Scrive Salvatore Settis in un articolo su Eddyburg del 1 febbraio 2014: “di prevenzione si parla, ma senza poi far nulla. Per citare la voce più autorevole, è di ieri il discorso del Presidente Napolitano dopo l’alluvione delle Cinque Terre (quattro morti, ottobre 2011): «bisogna affrontare il grande problema nazionale della tutela e della messa in sicurezza del territorio, passando dall’emergenza alla prevenzione». Sagge parole, alle quali non è seguito nulla di concreto”. E ancora: “Non sono i colpi di un destino avverso, ma eventi che dovrebbero innescare meccanismi di consapevolezza e di prevenzione: una miglior conoscenza dei territori, mappe del rischio, soluzioni possibili. E invece, rassegnati, passiamo dalla retorica della prevenzione a una cultura dell’emergenza che piange perennemente su se stessa”.


martedì 4 febbraio 2014

Nostalgia della politica

Abbiamo letto qualche giorno fa sulla Nazione la notizia che il Comune di Lerici ha venduto un sentiero pubblico ad un magnate russo per consentirgli di unire due sue proprietà.
Siamo sempre stati e rimaniamo convinti che il territorio sia un bene comune fondamentale, al pari dell'acqua, dell'aria, del paesaggio. Il paesaggio del resto è tutelato dalla Costituzione che all'articolo 9 recita: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione

Proprio per questi motivi, e in ossequio alla Costituzione, pensiamo che la crisi e la mancanza di liquidità in cui versano le casse delle Amministrazioni Comunali non debba giustificare la vendita di pezzi di territorio al primo magnate o speculatore che li pretende, neppure dietro l'offerta di cifre solo apparentemente alte: il territorio non è monetizzabile, il suo valore non è misurabile e tanto meno lo si misura in base a quanto potrebbe rendere.
La notizia della vendita del sentiero pubblico ci ha stimolato alcune riflessioni, in particolare su che cosa è diventata la politica o, meglio, sulla sua degenerazione o scomparsa.

martedì 28 gennaio 2014

Finalmente una buona notizia

I fatti

Il Comune di Teulada in Sardegna aveva autorizzato la società SITAS a costruire a ridosso della spiaggia di Tuerredda un complesso turistico, hotel e servizi, per circa 190 mila metri cubi, l'equivalente più o meno di 15 palazzi di 10 piani. La società ha così acquistato i terreni dove era prevista la costruzione ma non tutti i proprietari hanno venduto: il pastore Ovidio Marras ha rifiutato di vendere il suo furriadroxiu (insediamento agropastorale monofamiliare) di Malfatano, ha respinto offerte milionarie e ha affrontato poi, appoggiato e sostenuto da Italia Nostra, un contenzioso giudiziario iniziato con un ricorso al TAR.
Nel febbraio 2012 il Tribunale Amministrativo ha accolto il ricorso e annullato tutte le autorizzazioni e le delibere del comune di Teulada con le quali era stato dato il via libera al progetto immobiliare. La Società e l'Amministrazione Comunale si sono appellate al Consiglio di Stato che ha riconfermato la sentenza del TAR con osservazioni e motivazioni estremamente importanti.

La sentenza
La sentenza del Consiglio di Stato, la n. 00036/2014 depositata il 9 gennaio u.s., non solo ha riaffermato il prevalere del valore del paesaggio sugli interessi economici, ma ha anche confermato la funzione delle associazioni in difesa del patrimonio ambientale e culturale.