lunedì 25 giugno 2012

Ieri, oggi.....e domani?


Pubblichiamo integralmente questa lettera di un condannato a morte della Resistenza Italiana che ci ha sollecitato una serie di riflessioni riguardanti i temi della democrazia e della partecipazione. Abbiamo sottolineato nel testo alcune parti per noi particolarmente significative per la loro vicinanza all’attualità sociale e politica. Ci ha molto meravigliato trovare così strette analogie tra i modi in cui si esprimevano, durante il periodo fascista e la guerra, la società civile e  la politica e quanto accade attualmente intorno a noi. Ci riferiamo, per esempio, alla distanza che la politica e gli amministratori mettono sempre più tra loro e i cittadini, ritenendosi gli unici in grado di occuparsi della cosa pubblica senza dover rendere conto delle loro azioni e decisioni. La partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica è invece a nostro parere l’unica garanzia che si stia attuando un percorso democratico e che l’interesse dei cittadini sia prevalente su ogni altro.

Cari amici,
   vi vorrei confessare, innanzi tutto, che tre volte ho strappato e scritto questa lettera. L’avevo iniziata con uno sguardo in giro, con un sincero rimpianto per le rovine che ci circondano, ma, nel passare da questo all’argomento di cui desidero parlarvi, temevo di apparire “falso”, di inzuccherare con un preambolo patetico una pillola propagandistica. E questa parola temo come un’offesa immeritata: non si tratta di propaganda ma di un esame che vorrei fare con voi.
   Invece dobbiamo guardare ed esaminare insieme: che cosa? Noi stessi. Per abituarci a vedere in noi la parte di responsabilità che abbiamo dei nostri mali. Per riconoscere quanto da parte nostra si è fatto, per giungere ove siamo giunti. Non voglio sembrarvi un Savonarola che richiami al flagello. Vorrei che con me conveniste quanto ci sentiamo impreparati, e gravati di recenti errori, e pensassimo al fatto che tutto noi dobbiamo rifare. Tutto dalle case alle ferrovie, dai porti alle centrali elettriche, dall’industria ai campi di grano.

venerdì 1 giugno 2012

Riqualificazioni ambientali

Il 23 maggio è stato inaugurato sull’isola Palmaria il nuovo sentiero che va dal Terrizzo al Beffettuccio.
L’Associazione Posidonia è sempre stata ed è tuttora molto critica nei confronti dei lavori eseguiti che in alcuni punti ci appaiono come veri e propri scempi ambientali, oltretutto perpetrati in zona Parco e Sito di Interesse Comunitario: nuove costruzioni non amovibili, piante che nulla hanno a che fare con l’isola, modifiche della linea di costa, distruzione di scogliera, ecc.
Non vogliamo ora soffermarci su particolari tecnici ma sottolineare ancora una volta la mancanza di rispetto per l’ambiente ed il continuo volerlo piegare ad interessi economici giudicati prioritari. Le opere, pensate senza tener conto della delicatezza e della preziosità dell’ambiente che vanno a interessare, prefigurano per l’isola un futuro di natura commerciale-turistica, una riminizzazione, che nulla dovrebbe aver a che fare con il luogo.
Domenica 27 maggio si è svolta la Camminata sull’Isola Palmaria e nella cronaca giornalistica di questo evento abbiamo letto una dichiarazione del segretario dell’Unione Sportiva di Porto Venere, Giuseppe Basso, che ci fa pensare che il peggio non sia stato ancora raggiunto e che i nostri timori di riminizzazione siano tutt’altro che privi di fondamento. Scrive la giornalista, per la verità senza virgolettato: “sottolinea la necessità di riqualificare anche la parte più selvaggia dell’isola”.

Centaurea Veneris


  Vi proponiamo per sabato 2 giugno una escursione al Muzzerone accompagnati dalla prof.ssa Olimpia Cecchi, alla ricerca della centaurea veneris, endemismo del territorio di Porto Venere.
La partenza è fissata per le 15 dalla sede dell'Associazione.
Ci scusiamo per il breve preavviso ma abbiamo preferito vedere prima le previsioni del tempo.